Pallacanestro Varese, non rinnoverò l’abbonamento a “scatola chiusa”
"Quest'anno anche il paradosso di aver ceduto il miglior giocatore in corso a salvezza non ancora ottenuta. Otto sconfitte in casa nonostante il quarto pubblico della Serie A"

Egregio direttore,
sono un abbonato della Pallacanestro Varese molto deluso.
Della stagione sportiva appena conclusa si è già detto tutto e non si salva quasi nulla. Roster iniziale costruito in economia e completamente inadeguato. Asse play-pivot da coprirsi gli occhi con le mani, Brown controfigura di quello dell’anno scorso, acquisti in corsa a casaccio a parte ovviamente Mannion e forse Besson e non vado oltre.
Poi, al fatto che alla fine di ogni stagione non si riesca a trattenere un giocatore buono che sia uno ci eravamo ormai abituati, ma quest’anno si è arrivati al paradosso di riuscire a cedere il miglior giocatore del roster a stagione in corso e a salvezza non ancora acquisita.
Che dire delle otto sconfitte subite in casa? E dell’allenatore? Lasciamo perdere.
Ora però la Legabasket ha pubblicato i dati consuntivi di presenze ed incassi nei palazzetti di serie A1 e qui è emerso che per entrambe le statistiche il pubblico di Varese si piazza al quarto posto.
Abbiamo quindi che qui a Varese i tifosi sono arrivati quarti e la squadra 14esima vicinissima al baratro della retrocessione.
Un po’ tanta la differenza; davvero i tifosi di questa gloriosa Società si meritano tutto questo? Direi di no.
Comunico fin da adesso che non rinnoverò l’abbonamento a scatola chiusa come ho sempre fatto e spero lo facciano tutti i tifosi abbonati. Si deve prima vedere come si muoverà il club sul mercato e che squadra verrà allestita per la prossima stagione. Verranno trattenuti i pochi pezzi pregiati di questa stagione come Mannion, Moretti e McDermott? E per l’allenatore un altro sconosciuto o seconda/terza scelta a basso costo?
Nella peggiore delle ipotesi che non voglio nemmeno immaginare utilizzerò parte del gruzzoletto dell’abbonamento per assistere a singole partite di cartello.
Spero quindi che Scola e C. si diano da fare perché forse non l’hanno ancora capito ma qui a Varese per il basket siamo di bocca buona e non vogliamo più accontentarci di queste tristi stagioni e salvezze con il patema d’animo.
Cordialmente
Luigi Berengan
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la meraviglia del tifo varesino post Stella, non sono bastati gli anni di sprechi di Castiglioni, 11 allenatori e retrocessione, non sono bastati gli anni del consorzio, una semi di campionato ed una finale di coppa raggiunte più per aver azzeccato la squadra che per un “progetto” sempre con budget risicati e la salvezze alla Caja…no varese è di “bocca buona”, salvo gli ultimi venti anni by the way, e si pretende. Solo perché Scola non lo si può tirare per la giacca o perché finalmente c’è un progetto a medio lungo termine preciso ma non indigeno? Ve le meritate le A2 e le stagioni dei lodi e dei “buffi”
Apriamo la scatola: premesso che ogni ragionamento deve partire da un dato ed è quello del budget, se non ci si accorge del cambiamento in atto che parte dalla sostenibilità nel tempo e nella costruzione di un sistema capace di reggere si vive fuori dalla realtà. Se non ci si accorge della presenza (finalmente) di bambini e ragazzi e famiglie al palazzetto, di iniziative nel sociale,di tornei nelle scuole (per non parlare degli ottimi risultati del settore giovanile) … A questo mi abbono a scatola chiusa!