Enrico Berlinguer e la pace: il nuovo evento a Varese del comitato Ricordo Berlinguer
Martedì 18 giugno, alle 21, all'Auditorium del Liceo Musicale in Via Garibaldi 4 a Varese, si terrà un incontro intitolato "La Pace al Primo Posto". Il relatore dell'evento sarà Alexander Hobel
In un’epoca in cui gli squilibri sociali e territoriali si sono accentuati e la guerra e il riarmo sembrano essere diventati, per molti governi, l’unica opzione possibile, emerge con sempre maggiore urgenza la necessità di idee e azioni politiche basate sulla coesistenza pacifica. È essenziale eliminare le cause delle controversie internazionali e promuovere un modello economico compatibile con l’ambiente, in grado di rimuovere gli squilibri territoriali e sociali. Su questi temi, il Comitato “Ricordo Berlinguer” ha definito un programma per celebrare il quarantennale della morte di Enrico Berlinguer, figura politica di grande rilevanza per le forze progressiste e di sinistra.
Martedì 18 giugno, alle 21, all’Auditorium del Liceo Musicale in Via Garibaldi 4 a Varese, si terrà un incontro intitolato “La Pace al Primo Posto“. Il relatore dell’evento sarà Alexander Hobel, professore di storia contemporanea presso l’Università di Sassari e curatore del libro omonimo che raccoglie scritti e discorsi di Enrico Berlinguer.
Berlinguer, fin dagli anni ’70, aveva percepito i cambiamenti epocali che avrebbero potuto portare a una crisi mondiale senza precedenti. Operava in un contesto segnato dalla divisione bipolare del mondo e dalla Guerra Fredda tra URSS e USA. Tuttavia, gli equilibri stabiliti a Yalta e il colonialismo europeo erano ormai messi in discussione dalle lotte di liberazione dei popoli e dai grandi movimenti di massa per la pace, i diritti civili e la giustizia sociale.
In questo contesto, Berlinguer delineò una politica innovativa, combinando il sostegno alle lotte di liberazione con la richiesta di superamento dei blocchi militari e il disarmo totale. «Coesistenza pacifica e governo mondiale sono le idee chiave del pensiero di Berlinguer che all’epoca vennero bollate come pure utopie – sottolinea Annachiara Cavallone, presidente del comitato Ricordo Berlinguer – La realtà odierna ci fa capire quanto invece quel pensiero fosse lungimirante e quanto sia ancora attuale e da riscoprire».
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