Non andrò in stazione a Milano, il biglietto di Trenitalia è arrivato via email: è un mio diritto
Mauro, diversamente abile dalla nascita: "Mi ha chiamato un dipendente di Sala blu molto imbarazzato dicendomi che non sarei dovuto andare fisicamente in stazione"

Alla fine una soluzione di buon senso Rfi l’ha trovata: Mauro, diversamente abile di 33 anni, non dovrà andare fisicamente in stazione a Milano per fare il biglietto, con le agevolazioni previste dalla Carta blu, perché gli è stato recapitato oggi via email.
Da giorni tentava di fare il biglietto per sé e per l’accompagnatore ma non ci riusciva a causa di un guasto del software. «Mi ha chiamato un dipendente di Sala blu molto imbarazzato – racconta Mauro – dicendomi che non sarei dovuto andare a Milano e che Trenitalia non aveva ancora dato la possibilità di preriservare il biglietto».
Mauro si augura che non accada più ma ammonisce: «Quando succedono queste cose bisogna reagire, altrimenti lo Stato o chi per esso fa quello che vuole. Se io non avessi puntato i piedi su tante cose, non avrei mai ottenuto ciò che mi spettava di diritto, in quanto diversamente abile dalla nascita a causa di una paralisi cerebrale. Ho dovuto lottare con l’Inps per la pensione, poi con la posta del mio paese e persino per il cimitero. Ma dietro ogni protesta c’era sempre in gioco un mio diritto, come questa volta con Trenitalia e Rfi. E chissà quante volte ancora capiterà, ma io non ho paura di espormi. Lo faccio anche per chi questa forza non ce l’ha».
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