Dai Matia Bazar ai canti sacri: Antonella Ruggiero strega il pubblico ai Giardini Estensi
E' stato un vero e proprio rito di celebrazione della musica il concerto gratuito che nella serata del 25 luglio ha rappresentato il clou della festa di San Cristoforo
E’ stato un vero e proprio rito di celebrazione della musica il concerto gratuito di Antonella Ruggiero, che ai Giardini Estensi nella serata del 25 luglio ha rappresentato il clou della festa di San Cristoforo.
Circa 1200 persone hanno potuto apprezzare la voce ancora fantastica e cristallina, dopo 40 anni di successi, della sofisticata performer nata pop con i Matia Bazar negli anni ’80 – e di cui è diventata l’icona cantando brani come “Vacanze Romane” e “Ti Sento” – e poi diventata sofisticatissima interprete di brani di ogni genere e provenienza musicale.
Un concerto, molto opportunamente definito “concerto versatile“, perchè non incentrato solo sulla sua produzione, particolarmente originale soprattutto dal punto di vista della sperimentazione vocale da quando si esibisce da solista, ma anche sulla rivisitazione di alcuni capisaldi della musica italiana: da “Ritornerai” di Bruno Lauzi a “La canzone dell’amore perduto” e Creuza de ma” di Fabrizio de Andrè, fino a una straordinaria versione di “Impressioni di Settembre” della PFM.
Musica amata e compresa da tutti, che si è fusa armoniosamente con alcuni brani di musica dal mondo adatti a palati più fini, come “Linda mimosa” di Cesaria Evora o la danza Tum Hi Shiva, tratta da un mantra indu che la Ruggiero ha portato dall’India e raccontato nell’album “Sacrarmonia Live“.
A quest’album appartiene anche quella che per chi scrive è stata la più emozionante sorpresa del concerto: il “Kyrie” della Missa Luba congolese, che ha suggellato quella che, grazie allo straordinario uso della sua voce, un vero e proprio strumento eccezionale, si è rivelata una vera “rappresentazione sacra” della musica.
Un obiettivo raggiunto grazie anche alla collaborazione dei tre componenti della band sul palco: Roberto Olzer al pianoforte e organo liturgico, Ivan Ciccarelli alle percussioni e Roberto Colombo al vocoder e synth basso. Quest’ultimo, produttore di diversi brani della Ruggiero solista, è stato anche coro e performer vocale accanto a lei, regalando sonorità straordinarie grazie al suo uso sapientissimo del vocoder.
Ovviamente, chi è venuto ai Giardini Estensi per ascoltare i suoi più grandi successi, non è rimasto deluso: ha infatti esordito con “Elettrochoc” brano dei Matia Bazar del 1983 e ancora straordinariamente moderno, ma anche “Cavallo Bianco“, “Controvento“, “Vacanze Romane” e “Ti sento” (quest’ultima unico ma imprescindibile bis concesso), tutte proposte in un arrangiamento più fresco per i nuovi tempi ma che non ha snaturato minimamente le esibizioni originali.
Una performance notevolissima, niente di meno di quello che ci si aspettava da una tale artista: forse la più importante “esploratrice della voce” italiana da ormai ben 40 anni a questa parte, cui spetta d’autorità un posto tra i grandi della musica italiana.
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