Il senatore Alfieri in visita ai Miogni: “Il nuovo carcere non ci sarà, dobbiamo migliorare questa struttura”
Il senatore del Partito democratico Alessandro Alfieri si è recato in visita alla Casa circondariale di Varese, dove ha incontrato la direttrice della struttura Carla Santandrea

«Tramontata l’ipotesi di un nuovo carcere a Varese dobbiamo assolutamente lavorare per migliorare la situazione dei Miogni, sia in termini di struttura sia in termini di spazi non solo detentivi bensì finalizzati a dare alle persone dignità e speranza per quando saranno liberi». Lo ha detto oggi il senatore del Partito democratico Alessandro Alfieri che nel pomeriggio si è recato in visita alla Casa circondariale di Varese, dove insieme al consigliere comunale Giacomo Fisco ha incontrato la direttrice della struttura Carla Santandrea e la funzionaria Serena Pirrello.
«Abbiamo innanzitutto voluto esprimere vicinanza alla direzione del carcere, agli operatori e ai detenuti dopo il drammatico evento di questa settimana, con il suicidio di un detenuto – ha detto Alfieri – ma anche aprire una riflessione operativa sulle prospettive da dare a questa struttura perché diventi un luogo dove sia possibile per i detenuti coltivare la speranza e per chi ci lavora operare in spazi dignitosi e sicuri».
Secondo Alfieri bisogna lavorare per la messa in sicurezza del carcere e percorrere in modo concreto l’ipotesi di un ampliamento, per dotare la struttura di spazi dove si possa fare formazione in vista di un reinserimento lavorativo, ma anche fare attività fisica, laboratori ecc.: «Dentro la struttura è abbastanza dignitosa, c’è cura, ma sono proprio gli spazi che sono pochi e non sufficienti, se pensiamo che il carcere ospita un centinaio di detenuti quando dovrebbe accoglierne 53. La situazione è migliore di altre carceri che ho visitato, perché la struttura è piccola e ospita meno detenuti e tutti con pene fino a 5 anni ».
Per quanto riguarda il sovraffollamento, problema che i Miogni condividono con la maggior parte delle carceri italiane, Alfieri ha detto che si sta lavorando da parte del Partito democratico ad una serie di provvedimenti per favorire pene alternative per chi si trova a fine pena o sta scontando pene leggere, in modo da diminuire la pressione sulle carceri: «Va fatta una riflessione di carattere generale sul sistema carcerario, perché in questi anni si è spesso “nascosto” in carcere quello che la società non riesce ad affrontare, affidando a questo luogo anche compiti che non gli sono propri, pensiamo ad esempio ai disturbi psichiatrici. Bisogna lavorare in modo trasversale per un confronto bipartisan tra tutte le forze politiche, perché è un è problema che attraversa tutta la nostra società. Ed è quello che farò con i colleghi parlamentari del territorio».
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