In provincia di Varese crolla la produzione di miele di acacia. “È colpa del cambiamento climatico”
Apicoltori come Gessjca Ferraro costretti a nutrire le api anziché raccogliere miele. Il cambiamento climatico è il principale imputato di una stagione che rischia di essere la peggiore degli ultimi anni
In provincia di Varese i produttori di miele di acacia iniziano a fare i primi bilanci di una stagione che continua a non promettere nulla di buono. Gessjca Ferraro, titolare dell’azienda agricola La cascina di Cassano Magnago, che fa parte di Apava (Associazione apicoltori della provinvia di Varese ) e associata a Coldiretti, ha terminato anche la raccolta del castagno e del millefiori, ben sapendo che salvare una stagione nata malissimo, è una missione quasi impossibile. «Abbiamo le api e produciamo miele da otto anni – spiega l’apicoltrice – e questo è il primo anno che facciamo zero di produzione di acacia e quel poco che c’è lo lasciamo come nutrimento alle api».
Gessjca non ha dubbi: è il cambiamento climatico il maggior imputato di questa situazione e il suo non è un caso isolato. In provincia di Varese in questo momento stanno soffrendo le api e con esse i tanti produttori, dopo un 2023 tutt’altro che esaltante. «Nelle stagioni buone le mie api producevano fino a venti chili di miele di acacia per arnia – continua Ferraro -. Quest’anno chi è stato graziato è già tanto se ha recuperato due chili per arnia. Io non voglio farmi illusioni e mi accontento del fatto che le mie api stiano bene e riescano a passare l’inverno».
Gli apicoltori non solo hanno dovuto accettare l’azzeramento della produzione di miele, ma hanno dovuto garantire il nutrimento alle loro api per affrontare un momento particolare della stagione. Come altre aziende agricole, anche La cascina di Cassano Magnago, in questa fase, si appresta a spostare le arnie in quota per la nuova produzione. «Alla fine ci abbiamo rinunciato per non aggravare la situazione – conclude Gessjca Ferraro -. Le notizie che ci arrivano dai colleghi che avevano già le api in montagna non sono buone. Gli effetti sulla produzione di miele del cambiamento climatico non sono più evitabili. È una verità con cui dobbiamo imparare a fare i conti».
Il cambiamento climatico mette in difficoltà le api e gli apicoltori
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