“Malnate senza freni”, la riflessione di un lettore dopo l’incidente nella notte
Un lettore ci scrive dopo essere stato tra i primi ad accorrere sul luogo dell'incidente avvenuto nella notte a Malnate in cui rimasti coinvolti sei ragazzi molto giovani
Il nostro lettore Matteo ci scrive dopo essere stato tra i primi a soccorrere i ragazzi che questa notte sono rimasti feriti in un incidente a Malnate.
La sua è una testimonianza e una riflessione ma anche una richiesta di aiuto.
«Questa notte sono stato svegliato da uno schianto fortissimo seguito dalle urla di due ragazzi che chiedevano aiuto. – scrive Matteo – Quando sono sceso, una delle due vetture coinvolte era all’incrocio tra le vie Martiri Patrioti e Armando Diaz. L’altra vettura, quella che sopraggiungeva ad alta velocità, si è fermata 130 metri più avanti, all’incrocio con via Trieste, con una ruota in meno, numerosi airbag esplosi e l’anteriore destro distrutto. Perché abbia percorso ben 130 metri prima di fermarsi è tutto da capire. Sul posto c’erano anche dei ragazzi che erano stati sorpassati poco prima dello schianto “ci ha sfiorati, sarà andato a 120 all’ora” mi hanno detto. È un miracolo che non sia morto nessuno».
Un incidente emblematico di una situazione che si verifica ogni notte lungo il tratto malnatese della statale Briantea: «Questo incidente, insieme a tanti altri che ormai non si contano, è il sintomo evidente di una parte di Malnate abbandonata a se stessa. Una zona di nessuno dritta come un fuso e lunga quasi 2km che a partire dalle ore del dopo-cena si trasforma nella pista delle prove speciali: dalle bande di ragazzini coi motorini truccati fino ai centauri passando per le vetture – pure quelle truccate – che quando cambiano marcia si sente un’esplosione come quella di un grosso petardo. Ma non finisce qui, perché poco prima delle 6 del mattino inizia il secondo turno, di quelli che vanno a lavorare presto e che passano a velocità assurde, alcuni di loro con la marmitta truccata si sentono arrivare già quando sono davanti ai campi sportivi, quelli verso i centri commerciali a mezzo chilometro da casa mia».
Perché non si riesce a porre un freno, si domanda il lettore? «Non si tratta di persone sempre diverse che arrivano da lontano e che sono qui di passaggio. Sono, per la maggior parte, sempre gli stessi, sono della zona, e di anno in anno, in mancanza di controlli, aumentano di numero. “Trucchi la moto tu, cambi la marmitta e non ti fanno nulla? Lo faccio anche io.” E così la pericolosa deriva “pistaiola” cresce e con lei i concerti assordanti che ammorbano gli abitanti che vivono vicino alla strada. Malnate è grande come un quartiere di Milano e non siamo in circonvallazione. I controlli si potrebbero fare, i sistemi seri per limitare la velocità a tutte le ore ci sarebbero, le modifiche non omologate ai mezzi si riconoscono a colpo d’occhio – e di orecchio -. Perché non si fa nulla?».
Sei feriti giovanissimi in uno schianto fra due auto nella notte a Malnate
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mi unisco alla lettera di Matteo e confermo, se fosse necessario, tutte le sue segnalazioni e lamentazioni: abito in viale Trieste.