Massima allerta sulla peste suina, innocua per l’uomo ma letale per l’export
Vertice tra gli assessori all'agricoltura di Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna. Impatto stimato di 30 miliardi di euro di reddito a rischio per la mancata esportazione
La situazione legata alla peste suina africana richiede la massima attenzione, ma al momento i nove focolai presenti non hanno mostrato segni di ulteriore diffusione. È quanto emerso dal vertice convocato a Palazzo Lombardia da Giovanni Filippini, direttore generale della Sanità animale e nuovo commissario di governo per la lotta contro la peste suina africana. (Foto di Michael Strobel da Pixabay)
All’incontro hanno partecipato gli assessori all’Agricoltura delle Regioni Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna, insieme ai tecnici delle rispettive direzioni generali. Durante la riunione, Alessandro Beduschi, assessore regionale all’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, ha commentato: «In questa seconda riunione, a poche settimane dalla prima del 1 agosto, abbiamo fatto il punto sulle indagini epidemiologiche per comprendere come il virus sia entrato negli allevamenti di suini domestici, evento che non accadeva dallo scorso anno».
Il commissario Filippini ha aggiunto che sono state valutate le misure da applicare nelle zone di restrizione, con particolare attenzione alla sorveglianza e alla protezione, per ridurre la potenziale circolazione del virus. Beduschi ha sottolineato l’importanza del rispetto rigoroso delle norme di biosicurezza per garantire la massima protezione degli animali allevati. La peste suina africana, pur non rappresentando un pericolo per l’uomo, è altamente contagiosa tra i suini e può sopravvivere per diversi mesi.
«I principali veicoli di trasmissione del virus sono i cinghiali e, indirettamente, il fattore umano», ha dichiarato Beduschi, evidenziando l’alto numero di cinghiali in Lombardia e l’importanza delle azioni di depopolamento avviate dalla Regione. Il rischio economico legato alla diffusione della Peste Suina è elevato, con un impatto stimato di 30 miliardi di euro di reddito a rischio a causa della mancata esportazione.
«La situazione è grave e comporta conseguenze pesanti anche per la Lombardia», ha concluso Beduschi, esprimendo apprezzamento per il pragmatismo del commissario Filippini, che domani diramerà nuove indicazioni per affrontare l’emergenza. «È necessario che le regole siano meno numerose ma più rigorose e centralizzate», ha chiosato Beduschi, sottolineando l’importanza di non abbassare mai la guardia.
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