Il pericolo dei fulmini e la gestione del rischio: confronto tra esperti all’Insubria
Convegno all'Università dell'Insubria mercoledì 18 settembre promosso dal Dipartimento di Scienze teoriche e applicate per fare il punto sulla gestione del rischio in un'area molto esposta come è il Varesotto
Il pericolo dei fulmini e la gestione corretta del rischio. È il tema scelto dal Dipartimento di Scienze teoriche e applicate dell’Università dell’Insubria che propone un convegno mercoledì 11 settembre alle ore 14, nell’aula magna «Granero-Porati» di via Dunat a Varese.
La scarica atmosferica è un evento che, nonostante non sia particolarmente frequente, può impattare pesantemente su aziende, abitazioni e anche direttamente sulle persone. Può infatti danneggiare sia le strutture, sia gli impianti e fa parte di quelli che oggi sono classificati come rischi NaTech, incidenti industriali causati da eventi naturali.
Un’accurata gestione del rischio fulmini è uno strumento utile nella lotta ai danni da scarica atmosferica.
Il professor Fabio Conti che, insieme alla collega Elisabetta Sieni, ha curaro l’organizzazione racconta i pericoli collegati alle scariche atmosferiche : « Come corso di laurea – spiega il docente ordinario di Ingegneria Sanitaria-Ambientale – trattiamo diversi casi di rischi naturali o collegati allo sviluppo tecnologico. Il tema scelto sarà affrontato da molteplici punti di vista per dare un quadro il più possibile completo della materia».
Tra gli ospiti anche il dottor Paolo Valisa del Centro geofisico Prealpino: « Ci parlerà della possibile correlazione tra cambiamento climatico e aumento dei fenomeni temporaleschi – spiega il professor Conti – Come anticipazione posso, dire che il meteorologo darà una lettura supportata da dati che, però, sono ancor troppo limitati per stabilire scientificamente il nesso. La tecnologia per le rilevazioni è recente e i dati ancora parziali».
Nella preparazione del convegno, il professore dell’Insubria ha raccolto anche dati statistici della pericolosità dei fulmini: « Le fonti sono soltanto i giornali perché non esistono dati statistici a riguardo. Nelle ricerche che ho svolto e coprono il periodo da inizio secolo, ho trovato una trentina di eventi drammatici. Le vittime dei fulmini sono soprattutto agricoltori o contadini colpiti mentre si trovavano in aree scoperte, piuttosto che escursionisti in montagna. Fece scalpore la tragedia dell’industriale Barlocco impegnato in una gita in mountain bike in Alta Val Chisone. È la montagna, infatti, la zona dove più frequentemente avvengono le scariche elettriche. Ci sono, nel mondo, aree più a rischio e il Varesotto, essendo zona prealpina, è tra quelle più esposte».
Il focus del convegno, che vedrà confrontarsi studiosi, tecnici, rappresentanti del mondo produttivo e assicurativo, è sulla sicurezza degli edifici, abitativi o produttivi. La legislazione esistente prevede la gestione del rischio ma l’imponderabile può sempre capitare come il fulmine che ha colpito, danneggiandolo, l’Arco di Costantino a Roma: « La storia è ricca di episodi che vedono danni a campanili ed edifici. Già nel 1796 le cronache raccontavano dell’esplosione di una polveriera a Brescia colpita da un fulmine: ci furono diversi morti. Parleremo anche de rischi connessi ai parafulmine che vennero installati negli anni ’60: avevano la punta radioattiva perchè, si riteneva, attirasse maggiormente le scariche. Con l’incuria e l’abbandono, però, molti puntali sono caduti poi a terra e sono pericolosi».
Il dibattito è diretto soprattutto ai professionisti nel campo dell’edilizia e della progettazione: « Il convegno è rivolto a chi si occupa di progettare attività di servizi o produttivi. Il rischio dei fulmini non è tra quelli più devastanti perchè oggi, grazie alla tecnologia ci sono sistemi di previsione che possono essere adottati: penso ai grandi cantieri che tutelano la sicurezza dei lavoratori e delle strutture con sistemi fissi che scaricare a terra l’energia.»
Il convegno è patrocinato da Ats Insubria, dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Varese, dal Collegio Geometri e geometri laureati della provincia di Varese e dall’Ordine dei Periti industriali e dei periti industriali laureati della provincia di Varese.
Il tema della sicurezza legato ai fulmini sarà al centro anche del prossimo evento in calendario organizzato dal Dipartimento di Scienze teoriche e applicate dell’Università dell’Insubria ma con un taglio più divulgativo e culturale.
Martedì 17 settembre con inizio alle ore 18, Ilaria Rossetti presenterà il suo libro “La fabbrica delle ragazze” edito da Bompiani. È un romanzo che ricorda la terribile esplosione della fabbrica di munizioni avvenuta a Bollate nel 1918. Erano quasi tutte donne , ragazze e bambine, le lavoratrici che persero la gita nel tragico evento. Impiegate nella ditta per sostituire gli uomini al fronte.
Il libro ricorda gli episodi drammatici avvenuti a inizio secolo scorso e permetterà di fare un raffronto con i progressi ottenuti grazie a normative più precise, alla tecnologia e a una nuova cultura della gestione del rischio per la sicurezza sul lavoro e nell’ambiente.
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