Alla Liuc un corso unico in Italia sulle auto da collezione
Si tratta del Mamac (Executive MAster in Management delle Automobili da Collezione), sviluppato da Liuc Business School in partnership con Lopresto
Il settore delle auto da collezione in Italia ha un fabbisogno sempre crescente di managerialità in grado di coniugare efficacemente la passione emotiva dei collezionisti con le competenze tecniche, culturali, economiche e finanziarie che sono richieste per poter cogliere le opportunità offerte dal rapido sviluppo di questo mercato.
LIUC Business School ha presentato giovedì 24 Ottobre, presso lo stand ACI alla fiera Auto e Moto d’Epoca di Bologna, una nuova iniziativa progettata per rispondere a questa necessità. Si tratta del MAMAC (Executive MAster in Management delle Automobili da Collezione), un percorso unico nel suo genere in Italia, sviluppato in partnership con Lopresto, depositario della più importante collezione di prototipi italiani al mondo e da sempre riferimento internazionale per la ricerca, la storia e la cultura del car-design italiano.
“Il settore delle auto di valore storico e collezionistico esibisce numeri sempre più significativi per valore delle collezioni, delle transazioni commerciali e dell’indotto – spiega Massimiliano Serati, Dean della LIUC Business School e Direttore del MAMAC – Col tempo, alla dimensione di puro collezionismo e valorizzazione storico-culturale, si sono affiancate dinamiche gestionali e finanziarie sempre più complesse. Di contro, anche se le performance economiche sono in costante ascesa, il settore sembra ancora privo di una propria “identità” manageriale. Il Master MAMAC si propone di colmare questo gap, formando manager in grado di coniugare passione e visione strategica, senso estetico e capacità di gestione organizzativa, economica e finanziaria”.
“La mia esperienza personale – racconta Corrado Lopresto, titolare della più importante collezione privata di auto in Italia – dimostra come in passato fosse possibile costruire “sul campo” una collezione di valore storico-culturale, artistico e anche economico, acquisendo nel tempo, gradualmente, le competenze necessarie per gestirla e arricchirla. Ora non è più così. Il forte sviluppo del mercato e l’ingresso di nuovi player, accanto all’ampliamento dell’indotto e dell’influenza del settore, ha reso tutto più veloce e complesso, facendo emergere la necessità di formare figure professionali in possesso di un ampio ventaglio di competenze da mettere a disposizione di tutti i player del settore: collezionisti, consulenti e investitori finanziari, enti museali, organizzatori di eventi, assicurazioni e molti altri”.
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