Bob Morse fa visita a bambini e ragazzi del Villaggio del Fanciullo di Morosolo
Una gradita sorpresa, quella del grande giocatore di basket alla struttura che da mezzo secolo si occupa di minori e supporto ai genitori
Una mattinata indimenticabile al Villaggio del Fanciullo di Morosolo, dove lo sport e la solidarietà si sono incontrate grazie alla presenza di un’icona del basket italiano: Bob Morse. L’ex stella della Pallacanestro Varese ha fatto visita agli ospiti del Villaggio, struttura che da oltre 50 anni si occupa di accoglienza, supporto alla genitorialità, tutela del benessere dei minori e accompagnamento all’autonomia dei nuclei accolti, condividendo con loro storie di sport e importanti valori umani.
Bob Morse è stato accolto con entusiasmo sia dagli educatori che dalle mamme e dai ragazzi, oltre che da alcuni componenti del Cda della comunità varesina, che non sono voluti mancare a questo appuntamento. Un’opportunità per conoscere da vicino un campione il cui nome ha segnato la storia della pallacanestro italiana ed europea negli anni della “Valanga Gialloblu”. Dapprima un piccolo giro del Villaggio per Bob Morse, in questo periodo sta facendo un altro viaggio nella sua “amata” Italia, a Roma, fra le bellezze della Sicilia e qualche giorno a Varese prima di tornare a casa a Portland in Oregon, poi la parte più attesa della mattinata, l’incontro con i ragazzi e le mamme del Villaggio.
«Non importa da dove si parte, ma dove si vuole arrivare»: queste le parole di Bob Morse, entrato lo scorso febbraio nell’Italia Basket Hall of Fame. Bob ha spronato i ragazzi a non arrendersi mai di fronte alle difficoltà, raccontando le sue esperienze sportive e sottolineando quanta dedizione sia necessaria per raggiungere i propri sogni. «Lo sport può essere una via di riscatto e di crescita, non solamente dal punto di vista fisico, ma soprattutto morale e sociale, se vi divertite, il successo arriverà da solo», ha continuato l’ex campione di basket, oggi stimato professore di italiano, con la sua calma e il suo sorriso contagioso, trasmettendo ai giovani il messaggio che lo sport deve essere prima di tutto divertimento e passione.
La visita di Bob Morse al Villaggio del Fanciullo di Morosolo è stata un chiaro esempio di come un campione possa mettere la sua fama al servizio di una causa più grande, quella del sostegno ai più deboli, in Oregon dove abita da diversi anni è attivamente impegnato ad aiutare gli altri con tanti progetti di solidarietà legati alla sua fede luterana. «Un’occasione straordinaria per il Villaggio del Fanciullo di Morosolo, avere qui una leggenda del basket come Bob Morse ha rappresentato un momento di grande ispirazione per tutti noi» ha commentato Stefania Talarico, vicepresidente della comunità varesina.
Talarico, Morse ed Elena Brusa Pasquè«Bob non solo ha condiviso la sua esperienza sportiva, ma ha portato con sé un messaggio di speranza e di perseveranza che va ben oltre il campo da gioco. Siamo profondamente grati a questo campione per la sua disponibilità e per il modo in cui si è relazionato con i nostri ospiti, ci auguriamo che questo incontro sia solo l’inizio di un percorso che potrà continuare a dare frutti importanti per il futuro dei nostri ragazzi».
Questa visita ha permesso di mettere in luce quanto sia fondamentale, in contesti come quello del Villaggio del Fanciullo di Morosolo, avere dei modelli positivi che ispirino soprattutto i più giovani a credere in se stessi e a lottare per i propri sogni. Un messaggio di speranza e di fiducia in un futuro dove, grazie anche allo sport, ognuno possa trovare la sua strada. «Ringrazio Stefania Talarico e tutto il Villaggio per l’accoglienza calorosa e per il grande lavoro che svolgono ogni giorno» ha concluso Morse salutando gli ospiti del Villaggio, “spero di tornare presto e continuare a sostenere questa preziosa realtà».
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