Un nuovo orizzonte per le diverse abilità: a Varese un convegno proiettato al futuro
È stato presentato oggi il sesto convegno nazionale "Il mio orizzonte. Il valore dell’orientamento nelle dis-abilità cognitivo-relazionali": una tre giorni multidisciplinare che vuole esplorare nuovi metodi di inclusione

È stato presentato oggi, nella sala del Consiglio dell’Università dell’Insubria, il sesto convegno nazionale “Il mio orizzonte. Il valore dell’orientamento nelle dis-abilità cognitivo-relazionali”, che si terrà in due diverse sedi varesine dell’Università dell’Insubria: più precisamente mercoledì 23 e giovedì 24 ottobre nella sala seminari di Villa Toeplitz e venerdì 25 ottobre nell’aula magna Granero-Porati, in via Dunant 3.
«Il tema dell’orientamento – ha spiegato la responsabile scientifica del convegno Giovanna Brebbia – costituisce uno degli argomenti centrali di queste tre giornate, durante le quali i relatori metteranno in comune esperienze, proposte, domande e attese per una grande ricerca multidisciplinare dedicata ai bambini, giovani e adulti con disabilità. I convegni precedenti, realizzati dal 2009, 2011, 2013, 2016 e 2020, hanno visto la nascita di nuovi progetti da uno scambio di idee e di metodi, in un confronto che si è manifestato costruttivo. Anche questa volta la comune ispirazione a principi pedagogici e strategie didattiche hanno suggerito il desiderio di proporre nuovi strumenti per affrontare il mondo disabilità con metodiche ricche di proposte innovative. Dietro ad ogni progetto di vita c’è uno straordinario lavoro di preparazione e successivamente di monitoraggio da parte di professionisti armati di grande passione per il loro lavoro».
“UN CONVEGNO PER PARLARE DI DIVERSE ABILITÀ”: I COMMENTI DEI PARTECIPANTI
«Siamo riusciti a rivoluzionare il concetto di disabilità per cui se anche una persona è diversa dalla maggioranza magari ha delle abilità più interessanti che, devono, però trovare un proprio indirizzo – ha commentato il rettore dell’Università dell’Insubria Angelo Tagliabue – quindi, compito di una società moderna evoluta è trovare indirizzi diversi ed inclusivi. “Il mio orizzonte” è un termine adeguato a chiedersi cosa viene dopo».
«Il convegno nazionale “Il mio orizzonte” rappresenta un’importante occasione per condividere conoscenze e strategie innovative che possono migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità e quindi anche dell’intera comunità – ha commentato Salvatore Gioia, direttore generale di Ats Insubria, che ha presenziato alla presentazione insieme al direttore socio-sanitario Enrico Tallarita – Questo convegno lascia emergere anche la collaborazione tra istituzioni, ricercatori e famiglie: il filo conduttore di quella rete che, facendo sistema, crea un percorso di crescita e autonomia per i nostri giovani. Concludo con un sentito ringraziamento alla dott.ssa Brebbia per l’organizzazione di questo meeting, che ci proietta al 2025 e oltre, grazie a una visione prospettica complessiva e di ampio respiro sul tema».
«Questo convegno è un valore, perchè la conoscenza è un valore – Ha sottolineato Francesca Strazzi, che ha rappresentato il Comune di Varese in questa presentazione – conoscere permette alle realtà di fare rete. e agire perchè ogni realtà diventi parte di un tutto. E’ un momento di confronto importante che mette in relazione enti, professionisti, ricercatori, realtà impegnate a diverso titolo nel mondo della disabilità e famiglie, con l’intento di delineare strumenti e strategie possibili in grado di poter garantire a bambini e giovani con disabilità il diritto a una vita adulta il più possibile autonoma».
Per la Provincia di Varese è intervenuto poi Francesco Maresca, responsabile Settore lavoro, accompagnato da Raffaella Cirillo responsabile del Collocamento mirato disabili: «Noi abbiamo un compito anche istituzionale importante – ha spiegato Maresca – Da una parte andiamo nelle scuole ad affiancare con azioni di orientamento i ragazzi per prepararli alla transizione al mondo del lavoro e dall’altra abbiamo l’inserimento lavorativo, la gestione del fondo disabili messo a disposizione dalla Regione. Nel convegno parleremo della cosa più importante di tutti: fare squadra, di cui questo tavolo è un esempio concreto».
Ma le realtà coinvolte nella tre giorni sono molte di più: e così Davide Cionfrini di Confindustria Varese ha ricordato la loro presenza che introdurrà delle case history positive di incontro tra aziende manufatturiere ed enti del terzo settore per l’inserimento inclusivo dei lavoratori, mentre la psicopedagogista Rita Bartolini ha rimarcato il valore della formazione scolastica, come espressione del «Quotidiano che costruisce un’ipotesi di futuro». Il ruolo concreto dell’architettura nell’inclusione sociale è lo spunto portato da Elena Brusa Pasqué presidente dell’Ordine degli architetti di Varese, che ha annunciato la presenza di Riccardo Blumer al convegno, che «Rcconterà non solo dello spazio costruito ma anche dello spazio teatrico». Presenti all’incontro, come testimonial, anche i ragazzi della cooperativa Millepiedi, protagonisti di un progetto con Andrea De Nicolao cestista ora al Basket Cantù, ma a lungo nelle file della Pallacanestro Varese.
UN CONVEGNO DEDICATO A GENITORI E A OPERATORI
Il convegno è dedicato da una parte alle giovani famiglie che dovranno sostenere un percorso educativo per i propri figli e dall’altra parte a ricercatori, operatori, docenti, medici, psicologi, psicopedagogisti, educatori e a tutti coloro che attraverso il loro straordinario lavoro predispongono itinerari educativi in grado di accompagnare bambini e ragazzi nella progettazione di una vita adulta il più autonoma possibile.
Obiettivo dell’evento è realizzare una ricerca che ponga in evidenza il valore dell’orientamento nei progetti di vita dei bambini e ragazzi con disabilità, allo scopo di individuare precocemente gli strumenti utili per ottenere una vita il più autonoma possibile. Verrà inoltre offerta ai partecipanti l’opportunità di conoscere gli ultimi risultati della ricerca scientifica nonché le strategie all’avanguardia per affrontare le problematiche più ricorrenti in tale ambito, nonché creare una rete tra le Istituzioni che possa accompagnare la persona disabile e la sua famiglia in un progetto di crescita, che sia pensato e realizzato fin dalla nascita, al fine di poter condurre una vita appagante.
In tutto, sono oltre settanta i relatori che offriranno le loro ricerche su argomenti di medicina, psicologia, pedagogia, scuola, lavoro, legislazione, riabilitazione, volontariato, filosofia, storia moderna, architettura, cinema, arte, sport e molto altro, discutendo di ricerche e opinioni per trovare soluzioni e condividere progetti in fase di preparazione, o già attuati, e per migliorare le politiche dedicate alle persone con disabilità.
L’evento è promosso dal Centro internazionale Gianfranco Brebbia in collaborazione con l’Ateneo, Ats Insubria, l’Ufficio scolastico per la Lombardia e Confindustria Varese e gode del contributo di Regione Lombardia e Fondazione Comunitaria del Varesotto. Rientra inoltre nella sedicesima edizione del Progetto Giovani Pensatori di didattica filosofica dell’Università dell’Insubria, organizzato dal Centro Internazionale Insubrico Carlo Cattaneo e Giulio Preti, diretto dal professor Fabio Minazzi.
INFO ED EVENTI COLLATERALI
La partecipazione al convegno è gratuita, con obbligo di iscrizione, che potrà essere effettuata inviando il proprio nominativo all’indirizzo eventi@gianfrancobrebbia.it entro il 21 ottobre, efornisce crediti ECM-Educazione Continua in Medicina per le professioni coinvolte.
Collateralmente al convegno verrà inoltre presentata la mostra fotografica «La persona Down. Progettiamo un futuro adulto», in corso fino al 18 ottobre nello Spazio mostre del Palazzo di Regione Lombardia, ideata da Giovanna Brebbia nel 2009 in occasione del convegno omonimo e ad opera del fotografo varesino Carlo Meazza. Le fotografie in bianco e nero documentano momenti di vita quotidiana di bambini e ragazzi con Sindrome di Down, con immagini nel pieno rispetto dell’integrazione, mostrando la bellezza dello stare insieme in un mondo aperto a tutti.
Una seconda mostra, dal titolo “La persona down e il mondo del lavoro” sempre con foto di Carlo Meazza è prevista al castello di Solfagnano a Perugia, in occasione del G7 Inclusione e disabilità, con sede in umbria dal 14 al 16 ottobre.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
UnoAcaso su Aperto l'albo delle "sentinelle della natura" per le aree protette del Ticino e del Lago Maggiore
Nicholas Mena su Francesca Caruso contro la presenza di Max Felicitas a Gallarate: "Un'autocelebrazione"
Felice su Vita, carriera e famiglia: Rocco Siffredi si racconta sul palco di Varese fra sorrisi e lacrime
Alessandra Toni su Max Felicitas a Gallarate incatenato fuori dall'Isis Ponti: “Libertà, libertà"
Felice su Gli studenti dell'istituto Ponti di Gallarate determinati a incontrare Max Felicitas anche fuori dalla scuola
rosa su Max Felicitas a Gallarate incatenato fuori dall'Isis Ponti: “Libertà, libertà"
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.