Pagelle Pro Patria: la difesa amministra la Triestina, Nicco l’unico con una marcia in più
I voti ai tigrotti dopo il pareggio contro la Triestina. Difesa compatta e attacco sfilacciato sono la promessa del terzo pareggio senza reti in 12 dodici partite: un quarto delle partite disputate
Pro Patria – Triestina 0-0, i voti ai tigrotti:
ROVIDA 6,5 – Una bella respinta in risposta a una percussione di Attys basta e avanza per il terzo clean sheet in 12 giornate. Al resto ci pensa la difesa. Potrà sempre dire di essersi sporcato i guantoni e prendersi i suoi meriti.
BASHI, ALCIBIADE, SASSARO 6,5 – Krollis e Verteinen puntano sul fisico e troppo poco sulla mobilità verso l’area di rigore per minare le certezze di quella che, considerata la lungo degenza di Lombardoni e Travaglini, sembra essere il miglior assetto per la retrovia tigrotta, sia per interpreti che per posizione.
SOMMA 6 – Nulla da recriminare per quanto fatto in pressing e più in generale in fase di non possesso. Non altrettanto bene nel terzo di rifinitura: nel finale mancano la lucidità giusta e l’ossigeno fresco per attaccare gli ultimi metri della corsia di destra, finora senza ricambi. Stremato.
La Pro Patria resiste alla Triestina, ma in attacco manca il graffio vincente: 0-0
MEHIC 5,5 – Nella prima mezz’ora di gara è troppo in balia della fisicità del centrocampo dell’Alabarda, cresce però nella ripresa quando la Triestina cala di intensità e gli spazi si fanno più ampi, da così avvicinarsi alla porta. Impegna Roos con una delle poche conclusioni in porta degne di nota, utile purtroppo solo al montatore degli highlights della partita.
dal 82′ CITTERIO 6 – Per lui doveva essere il secondo gettone da titolare, poi un problema al piede rimanda l’ingresso per lo sbiadito assedio finale. Sui suoi piedi l’ultimo pallone scottante della gara, ma questa volta, dopo il goal a Natale e a Pasqua, non trova il “colpo dei morti”. La beffa finale è l’uscita dal campo, con il #14 che zoppica mentre i compagni vanno a a salutare i tifosi sotto la curva.
NICCO 6,5 – Si fa sentire, anche con la voce, nei momenti di difficoltà di avvio partita. Nella ripresa la squadra trova maggiore spazio a disposizione ed è sempre il capitano a mandare in porta i compagni. Si presenta però all’appuntamento con il tiro da fuori, una soluzione che potrebbe fare comodo e vista molto poco dai tigrotti. Perché servono i goal.
MALLAMO 5,5 – Prende lui in carico il compito del tiro da fuori. I tentativi migliori dell’ex Messina sono nel primo tempo e aiutano la squadra, seppur su iniziative isolate e sporadiche, a non farsi schiacciare troppo nella sua metà campo. La mira non è da freddo cecchino. Sarà uno dei primi tigrotti a calare, accusando col progredire dei minuti il lungo stop fisico di ottobre.
dal 63′ FERRI 6 – Molto più coinvolto del suo predecessore, ma quando si ritrova al tiro davanti a sé si alza sempre una muraglia di maglie alabardate.
PIRAN 6 – Ancora una gara su e giù per la fascia mancina. Martello senza però riuscire a far colpire i suoi sul più bello.
PITOU 6 – Ci prova con tutto se stesso, anche a costo di fare tutto disperatamente da solo per 20-30 metri di campo. Tante serpentine accendono (e spengono) la Pro Patria. L’intesa con Beretta è lungi dall’essere definibile “affine”.
dal 78′ TERRANI SV – Galoppate che non arrivano al traguardo, a volte anche per colpa del direttore di gara che lascia correre interventi giuliani di dubbia legittimità ai suoi danni.
BERETTA 5 – Gara difficile: braccato quando si alza a fare da boa, isolato dalla fisicità dell’Alabarda e abbandonato dai suoi in area di rigore. Alla fine la Triestine rispetta il suo nome sociale, l’Unione non crolla né trema davanti al gigante di ferro.
dal 78 TOCI SV – In campo quando la precisione di molti inizia a calare vistosamente. Di palle a disposizione poche o nulla.
COLOMBO 5,5 – In settimana aveva ammesso “giochiamo sempre solo un tempo”. Anche contro l’ultima in classifica (squadra molto più strutturata di tante compagini del fondo di classifica) replica questo copione che non avrebbe voluto seguire, almeno per 45′. Nella ripresa il tiro si aggiusta, ma manca sempre la scintilla vincente, la cattiveria in area di rigore, e soprattutto, la freschezza di una rosa un po’ stremata dal fitto calendario e dalla mancanza di alternative in panchina.
Contro la Triestina Colombo voleva di più: “Buona partita però abbiamo calciato poco”
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