Per l’allarme bomba all’Insubria indaga la Digos di Varese
Gli accertamenti in corso dopo la segnalazione dell’ateneo hanno portato a sviluppi investigativi

Ci saranno conseguenze per il falso allarme bomba all’Insubria: un messaggio in arabo veicolato in una chat in uso a studenti dell’ateneo aveva messo in allarme nella giornata di giovedì i vertici dell’università che hanno avvisato la polizia.
Sul caso sta indagando la Digos di Varese e sono attesi sviluppi investigativi nelle prossime ore che potrebbero avere conseguenze sull’autore.
Il messaggio si riferiva a un gesto che sarebbe stato messo in atto nella giornata di venerdì: “Cari colleghi. Vi informo che, vista la completa indifferenza dell’intera comunità universitaria nei confronti del genocidio in corso in Palestina, perpetrato dai terroristi israeliani, intendo farmi saltare in aria venerdì 15 novembre, in particolare nella sede di Monte Generoso, aula 6”.
Ma il messaggio, letto da diversi studenti e veicolato fino alle istituzioni universitarie è stato poi girato direttamente alla polizia che ha subito attivato le indagini. In prima battuta le verifiche hanno permesso di scongiurare un rischio concreto: si tratterebbe di un gesto di cattivo gusto, ma non privo di conseguenze per il procurato allarme causato.
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