Riscuote la pensione del padre morto da 9 anni: denunciato dalla Finanza di Como
L'uomo è stato denunciato alla Procura, otre che per indebita percezione di erogazione a danno dell’INPS, anche per aver occupato abusivamente l’immobile di proprietà pubblica originariamente assegnato al padre

Il padre morto nel 2014. Il figlio che continua a riscuotere la pensione. Ma la Finanza lo scopre e lo denuncia.
I militari della Compagnia di Erba hanno concluso un’attività investigativa svolta sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Como, in esito alla quale hanno accertato che un uomo di Cabiate ha continuato a percepire indebitamente la pensione del padre, deceduto nel dicembre del 2014, occupando inoltre, senza titolo, l’appartamento di edilizia residenziale pubblica a lui assegnato.
LE INDAGINI
L’attività investigativa, che si inquadra nell’ambito della quotidiana attività d’Istituto volta al contrasto degli illeciti in materia di spesa pubblica ed in particolare in danno degli Enti previdenziali, ha permesso di accertare in circa € 64.300 l’ammontare delle pensioni erogate dall’INPS in data successiva alla dipartita dell’avente diritto, importo di cui si è appropriato, fino all’agosto 2023, il figlio cinquantenne mediante numerosi e continui prelevamenti dal conto corrente bancario dove veniva erogato il vitalizio e sul quale lo stesso era l’unico delegato ad operare sin dalla data della sua apertura.
LA DENUNCIA
Il soggetto è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Como, oltre che per indebita percezione di erogazione a danno dell’INPS, anche per aver occupato abusivamente l’immobile di proprietà pubblica originariamente assegnato al padre. Le indagini, infatti, sono partite da una segnalazione dell’ALER di Como la quale aveva rilevato, durante verifiche amministrative di routine, una potenziale occupazione abusiva di un immobile di proprietà del comune di Carugo assegnato ad un uomo deceduto. «Si precisa che le ipotesi investigative delineate in precedenza sono state formulate nel rispetto del principio della presunzione d’innocenza delle persone sottoposte ad indagini e che la responsabilità dell’indagato sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna», dicono dalla Finanza.
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