Varese si ferma per lo sciopero generale: corteo di oltre 3 mila persone in centro
Alta l'adesione alla fermata dal lavoro che secondo i sindacati organizzatori (Cgil e Uil) ha raggiunto picchi dell'80%
È alta l’adesione allo sciopero generale indetto da Cgil e Uil per la giornata di venerdì 29 novembre. Anche Varese partecipa alle manifestazioni che si tengono in ogni capoluogo di provincia.
In piazza Repubblica intorno alle 9 hanno cominciato a concentrarsi un gran numero di lavoratori che secondo gli organizzatori supera le 3mila presenze. Poi una volta riempita la piazza il corteo ha cominciato a sfilare per le vie del centro.
IL CORTEO
Il corteo ha seguito un preciso percorso: via Avegno, via Vittorio Veneto, corso Aldo Moro, piazza Monte Grappa, via Walter Marcobi, via Sacco, via San Vito Silvestro, via XXV Aprile. In Piazza Libertà, sede della Prefettura, gli interventi delle delegati e delegati, della Segretaria Generale Cgil Varese Stefania Filetti e del Coordinatore territoriale Uil Antonio Massafra.
«CONTESTIAMO LA MANOVRA»
«Questa è una manovra di bilancio fatta di tagli e non di sostengo ai lavoratori e ai pensionati nè al servizio sanitario nazionale», ha spiegato la segretaria provinciale della Cgil Stefania Filetti. «È urgente vedere una strada che porti a uno sviluppo. La crisi che sta arrivando in Europa sta colpendo soprattutto il settore manifatturiero, di cui l’Italia è ancora il secondo Paese europeo. Dobbiamo fronteggiare la crisi in diversi settori, tra cui quello automobilistico».
Il sindacato è preoccupato per il contenuto della legge di bilancio soprattutto per il sistema sanitario «che sta crollando, ma anche per una fiscalità a favore dei lavoratori», ha spiegato sempre durante il corteo a Varesenews il segretario provinciale della Uil Antonio Massafra. Prioritario, secondo chi sciopera, è l’impegno del Governo rispetto alla lotta all’evasione fiscale. «I salari devono recuperare il potere d’acquisto che è il più basso d’Europa a causa dell’inflazione. Inoltre va ridiscussa rimessa in piedi una politica industriale anche a fronte delle nuove sfide che riguardano l’arrivo dell’intelligenza artificiale e i temi ambientali».
I MOTIVI DELLO SCIOPERO
I principali motivi della mobilitazione includono:
Aumento di salari e pensioni per contrastare la perdita del potere d’acquisto causata dall’inflazione e da politiche fiscali poco eque.
Finanziamenti adeguati a sanità, istruzione e servizi pubblici, evitando i tagli previsti dal Governo Meloni.
Investimenti nelle politiche industriali per difendere l’occupazione, ridurre la precarietà e promuovere uno sviluppo sostenibile.
Revisione della Legge Monti/Fornero per una maggiore equità nel sistema pensionistico.
Opposizione al Disegno di Legge Sicurezza, ritenuto un attacco alle libertà costituzionali e al diritto di manifestare.
I sindacati chiedono inoltre di tassare profitti straordinari, rendite e grandi ricchezze per finanziare interventi straordinari nei settori pubblici e favorire il rinnovo dei contratti collettivi, con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita e lavoro.
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Nei 10 anni prima stranamente nessuno ha avuto nulla da dire. Evindentemente l’Italia era un paradiso che si è guastato solo nell’ultimo anno.