A Varese l’ultima frontiera della truffa (con furto): “Siamo tecnici delle macchinette del caffè”
In pieno giorno un’azienda del capoluogo presa di mira dai finti tecnici degli erogatori di bevande. “C’è un problema, faremo un po’ di casino”. Risultato: 9mila euro di danni per arrivare alle monetine

Si potrebbe tradurre così: massimo danno, minima resa. Ma tant’è: l’ultima frontiera della truffa arriva a Varese e non riguarda anziani gabbati col trucco della cauzione (in Italia non esiste!) per il parente in carcere, o dell’oro da mettere nel frigo per la fuga di gas.
No. Qui la faccenda è più sottile, sofisticata ma semplice al tempo stesso. E le vittime sono impiegati, quadri, persino manager o imprenditori nel fiore degli anni. Arriva il “ragazzo delle macchinette”. Dice che c’è un problema tecnico all’erogatore, che deve venire sistemato altrimenti per le ore successive niente caffè/mocaccino/cappuccino e acqua frizzante.
E un avvertimento: «Guardate che devo fare casino per un cinque minuti». Ma il baccano che arriva dalla macchinetta non serve per aggiustarla, casomai per mettere ko le difese costituite da una sicura e qualche serratura con l’obiettivo di arrivare all’oggetto del desiderio: qualche centinaia di euro di monetine (se va proprio di lusso) accumulate nel corso della giornata o di più giornate di utilizzo per chi paga in contanti.

Risultato: 9 mila euro di danni, col “tecnico“ che se ne va. Sul posto lascia i ferri del mestiere: cacciavite per aprire, leverino in acciaio per sforzare, e poi via (nella foto qui sopra). È successo martedì pomeriggio in una ditta nella zona Nord di Varese; il gestore dei macchinari sporgerà denuncia ai carabinieri.
Così, dopo i colpi notturni favoriti dal buio e in alcuni casi dall’assenza di sistemi di sicurezza o di videosorveglianza in scuole, o palestre, arriva il paradosso del colpo messo a segno sotto gli occhi di ignari lavoratori, che al momento della pausa caffè si trovano le sorpresa.
In un colpo solo, senza fare i pm, ad occhio c’è “truffa“, “sostituzione di persona“ e “furto aggravato“ (dall’effrazione, qundi in danno alle cose).
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