Lo spirito vincente secondo Gasperini: una lezione dall’Atalanta
L'editoriale di Giuseppe Geneletti

Sono milanista da sempre, perché nato a Milano, ma figlio di bergamaschi, cresciuto con mio padre Natale che la domenica mi portava allo stadio di Bergamo per vedere l’Atalanta. Quei pomeriggi hanno lasciato un segno indelebile, e ancora oggi, quando guardo la Dea, non posso fare a meno di tifarla. Per me, l’Atalanta non è solo una squadra, è una storia di “underdog”, di chi parte svantaggiato ma non si arrende mai.
La partita di ieri contro il Cagliari è stata emblematica. Dieci vittorie consecutive in campionato, un record storico per l’Atalanta, eppure Gian Piero Gasperini, il suo allenatore, ha detto ai microfoni: “Non significano nulla. Qui qualcuno deve ancora maturare.” Non c’è spazio per esaltazioni premature nella visione di Gasperini, né per l’accontentarsi di ciò che si è già ottenuto.
Nel primo tempo, la squadra ha sofferto, salvata dai miracoli di Carnesecchi. Ma nell’intervallo, Gasperini ha rimescolato le carte, azzeccando i cambi e trasformando la partita. Nonostante il gol vittoria di Zaniolo, il tecnico non ha risparmiato critiche, sottolineando l’importanza di una mentalità collettiva che ancora manca a qualche giocatore. “Alcuni singoli devono ancora maturare e acquisire la mentalità tipica del gruppo portante della squadra. Potevamo difendere non solo con pochi giocatori, ma con tutti. In questo caso sarei stato più soddisfatto della prestazione generale. Dopo il gol fatto è venuta fuori un po’ di immaturità. C’erano ampi spazi per ripartire, ma li abbiamo sfruttati poco e nulla”.
Questo è lo spirito vincente: non farsi distrarre dai successi immediati, mantenere lo sguardo fisso sui traguardi più grandi, e ricordare che si vince con il gruppo, non con i singoli. È un approccio che risuona non solo nello sport, ma nella vita di tutti i giorni. Lo siamo un po’ tutti “underdog”, a lavoro, a scuola, in famiglia.
Il messaggio di Gasperini è chiaro: il vero successo non si misura nei record, ma nella capacità di crescere, rimanere equilibrati e continuare a migliorare, senza lasciarsi abbattere dai momenti difficili né accecare dagli allori.
L’Atalanta, oggi in testa al campionato, è una storia di determinazione, resilienza e umiltà. Un modello che, come ci insegna Gasperini, vale per tutti noi: mai troppo entusiasti per una vittoria, mai troppo depressi per una sconfitta. È così che si costruisce qualcosa di valore.
“La Juventus è stata un esempio per il mio Manchester United. Facevo vedere ai miei giocatori le videocassette della squadra di Lippi e dicevo: non guardate la tattica o la tecnica, quella ce l’abbiamo anche noi; voi dovete imparare ad avere quella voglia di vincere”, Sir Alex Ferguson.
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