Mosse e contromosse: a che punto siamo tra Sieco, Cassano Magnago e gli altri Comuni
Cassano prepara un nuovo bando, per il 2025 inoltrato. E intanto i due fronti si preparano al (doppio) livello di battaglia legale, si parla di soldi e valori da riconoscere

Ma a che punto siamo, nella vicenda che contrappone il Comune di Cassano Magnago e la Sieco, la società che Cassano ha fondato e da cui è stata estromessa?
Per certi si è ancora in una fase preparatoria, di uno scontro che sembra delinearsi all’orizzonte, in sede legale, al di là delle schermaglie.
Il punto di partenza, essenzialmente, è questo: dopo una lunga fase di confronto, Cassano non ha rinnovato in tempo l’affidamento del servizio e a questo punto a luglio la società ha estromesso il Comune dalla società, essendo venuto meno l’affidamento in house considerato condizione necessaria (qui si spiegava la posizione della società).
Da allora Sieco sta svolgendo il servizio ordinario, in forma transitoria, il che garantisce servizio di raccolta ma lascia scoperti altri aspetti del servizio, ad esempio le forniture di materiale (secchielli e sacchi). Nel mezzo il Comune lavora alla ricerca di un altro gestore.
Il nuovo bando per la raccolta rifiuti a Cassano? Nel 2025
Ecco, prima di parlare della (prevedibile e in realtà già avviata) battaglia legale, chiariamo questo punto.
Quando ci sarà la scelta del nuovo gestore a Cassano Magnago?
«Noi abbiamo le idee molto chiare – assicura il sindaco Pietro Ottaviani – stiamo attendendo ancora per vedere alcuni numeri che ci mancano. Eravamo già pronti a portare in consiglio comunale il nostro bando di gara per il servizio: non lo porteremo in questo consiglio comunale, ma lo porteremo nel prossimo consiglio».
Nello specifico, dunque, l’atto di indirizzo del consiglio dovrebbe arrivare a gennaio, poi si parte con il bando vero e proprio.
A quel punto che tempi si immagina il sindaco?
«Ritengo che istituito il bando, in 4/5 mesi si potrà chiudere la vicenda affidando il servizio». Dunque un orizzonte realistico potrebbe essere fine primavera.
La causa al tribunale civile
Il Comune di Cassano Magnago nel frattempo però sta anche resistendo all’estromissione dalla compagine sociale di Sieco, la società che ha contribuito a fondare.
«Abbiamo fatto ricorso sull’intervento dei sindaci dell’ufficio di controllo perché riteniamo sia stata una mossa illegittima» dice Ottaviani, rinviando alla sede giudiziaria per chiarire le argomentazioni che il Cmune porterà».
Il ricorso è stato presentato a fine novembre. La decisione sarà del Tribunale Civile, sezione Tribunale delle imprese.
Sieco e i Comuni soci si preparano a liquidare le quote di Cassano
Nel frattempo l’esame dei bilanci di previsione dei diversi Comuni soci (Cairate, Carnago, Caronno Varesino, Lonate Ceppino, Gazzada Schianno, Castelseprio, Brunello) mostra che gli enti si stanno preparando ad accantonare risorse per «per la liquidazione della quota di Cassano Magnago, ogni socio partecipa quota parte», come conferma la presidente dell’Ufficio di Coordinamento Intercomunale Anna Pugliese, che per il resto rifiuta di fare commenti e fornire cifre.
Quanto può valere la partecipazione di Cassano in Sieco?
Per ora si è mossa la società che – in conformità con lo Statuto – ha disposto una perizia per la determinazione del valore della quota.
Pugliese come detto non indica una cifra complessiva, ma se si prendono i valori dai bilanci di previsione dei Comuni (ad esempio i 51mila che mette da parte Carnago, i 46mila di Caronno Varesino, i 10mila di Brunello) si potrebbe immaginare una cifra intorno ai 200mila euro.
È realistica come idea?
Pugliese non conferma nulla, però specifica che è stata fatta «una stima che probabilmente non sarà uguale alla cifra finale che deve ancora essere determinata». Il che può voler dire che gli accantonamenti fatti dai Comuni vanno a formare una cifra definita in forma prudenziale, al rialzo.
Il sindaco Ottaviani – controparte – si lascia sfuggire solo che l’ordine di grandezza sarebbe quella, le centinaia di migliaia di euro. «Sieco ha delle idee diverse dalle nostre» dice Ottaviani. «Castellanza è stata liquidata a un euro ad abitante, io non accetterò mai questa quota. Ritengo che Cassano abbia una situazione diversa da Castellanza, è stata fondatrice della società, ha fatto investimenti nel tempo».
Dunque si andrà allo scontro tra Cassano e Sieco sul valore della quota?
«È probabile che si aprirà un altro contenzioso» dice il sindaco Ottaviani.
Nel caso ovviamente Cassano contesterà in tribunale la perizia presentata da Sieco e chiederà una valutazione, con il Tribunale che andrebbe a nominare un Ctu, un Consulente Tecnico super partes.
Questo comunque è il secondo livello della vertenza giudiziaria.
Prima c’è l’opposizione di Cassano all’estromissione.
Nel mezzo c’è il servizio da mandare avanti, con i tempi di cui dicevamo sopra.
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