Pagelle Pro Patria: Nicco disfa e fa, Rovida paga la solita tassa, Terrani crea ma Mehic spreca ancora
La Pro Patria pareggia anche col Lumezzane non sfruttando la superiorità numerica concessa dai padroni di casa per oltre un'ora di gioco. La squadra di Colombo come Penelope, che "nella notte" disfa, anzi spreca, quanto costruito
La Pro Patria pareggia 1-1 anche col Lumezzane (ottavo pareggio a due reti della stagione, undicesimo stagionale), sfruttando solo parzialmente l’ora di gioco in superiorità numerica dopo l’espulsione di Malotti. Il goal di Nicco nato sugli sviluppi di un corner mal cela un dato allarmante che va oltre la sterilità offensiva: dal 25 ottobre la Pro Patria, dal goal di Bashi contro il Trento, non segna più su azione.
ROVIDA 6,5 – Una bella parata su un colpo di testa di Tenkorang salva la Pro Patria da quella che sarebbe la più clamorosa delle beffe nell’unico pericolo creato dal Lumezzane dopo l’espulsione di Malotti. Un singolare “cameo” – ma di qualità – nell’ennesima partita da spettatore non pagante, in cui, come sempre, non rinuncia tuttavia a pagare il salitissimo prezzo del biglietto con il goal nel sacco (altro che i biglietti in platea per la Prima alla Scala di Milano!). Sul dostoejvskiano tiro di Iotti il palo non lo aiuta, anzi lo castiga.
BASHI 6 – Nel duello in velocità con Iori il difensore preferisce non cercare l’anticipo o sfidarlo in tackle per paura di farsi superare e lasciare campo aperto all’esterno offensivo: alla fine però per l’avversario non c’è differenza, perché arriva comunque al limite e sfodera il goal del vantaggio. Propositivo in fase di non possesso, anche perché la superiorità numerica contro una squadra solitamente offensiva e dinamica come il Lumezzane – che sfrutta molto il dinamismo di tutti i reparti – praticamente impone un lungo assedio tigrotto.
ALCIBIADE 6,5 – Recuperato dopo lo strappo di domenica contro la Pro Vercelli vede fortunatamente ridotti praticamente a zero i compiti difensivi. Nel finale di partita, per la terza volta nell’arco dell’ultimo mese dopo il goal su punizione contro la Virtus Verona, crea una pericolosa palla goal nell’area di rigore avversaria. La sua conclusione nata dagli sviluppi di un corner viene deviata da Deratti e trae in inganno il portiere dei valgobbini Filigheddu, estremo difensore baciato e aiutato nei momenti più critici dagli dei del calcio (il tiro si spegne fuori di pochissimo) come premio per l’audace partita contro Toci e Pitou.
CAVALLI 6 – La superiorità numerica toglie potenziali grattacapi mancini contro una temibile squadra solitamente garibaldina negli ultimi 30 metri di campo. Va sottolineato comunque come Pannitteri di pericoli effettivi ne abbia creati zero anche prima del rosso a Malotti. Condivide con il resto del reparto qualche fallo su Monachello che alzandosi a centrocampo ha provato nel finale di primo tempo a non far schiacciare il Lume.
SOMMA 6,5 – Come in una scena di un film o della tragica vita di un pendolare che vede chiudersi in faccia le porte automatiche della metropolitana e del treno in partenza, così l’esterno destro a inizio partita perde, per pochissimo, all’appuntamento con il goal su un bel taglio sul secondo palo dopo il classico cross “quinto-quinto”, anche se a servirlo sarà Terrani (ma dalla stessa mattonella di Piran). Bravo anche vincere il contrasto su Malotti che stravolge il copione di una partita fino a quel momento ingarbugliata e in svantaggio per i tigrotti. Colombo lo toglie anzitempo perché è diffidato ed è indispensabile nel match più importante della stagione, quello che chiude il girone d’andata nello spareggio anticipato con la Pergolettese.
dal 46′ Pitou 6 – Tutto faceva presagire al ruolo di “spacca partita” eppure viene sempre fermato sul più bello: una volta dalla manona di Filigheddu su un arcuato tirocross davvero velenoso, nel finale da un impercettibile ma decisiva deviazione di Deratti sul colpo della rimonta a porta vuota. Si deve accontentare del pari e della sufficienza in pagella.
FERRI SV – L’infermeria della Pro Patria è come il restauro del Duomo di Milano: non si fa in tempo a recuperare e riqualificare una parete o facciata che si montano già le impalcature per quella successiva. Adesso che con il recupero di Beretta sembravano di nuovo aprirsi opportunità per rivedere con più costanza il 352 ecco che Colombo perde in pochi giorni il play (Palazzi) e la mezzala di inserimento (Ferri).
dal 17′ Mehic 5,5 – Sotto Natale siamo tutti più buoni, lui ultimamente con gli avversari lo è anche troppo. Sciupa sotto porta, a un metro dalla linea del goal, un pallone d’oro servitogli da Terrani qualche minuto dopo l’ingresso in campo. In 7 giorni sui suoi piedi quattro punti sfumati. Continua la fiera dei rimpianti e in pagella arriva la seconda inevitabile insufficienza.
NICCO 6,5 – La seconda Kamehameha della stagione, leggasi siluro imparabile da fuori area tramutatosi in goal, riscatta una partita condita da diversi errori in cabina di regia, il più grave di tutti quello che spalanca le porte al Lumezzane per il vantaggio. Nella sua partita da Penelope, che di giorno tesse la stessa tela disfatta di notte, c’è tanto di questa Pro Patria: castigata al primo delitto e costretta a ristabilire i conti in parità solo dopo lunghe espiazioni, che almeno evitano la sconfitta.
MALLAMO 6 – Il ruolo da incursore non è proprio la specialità della casa, non per questo il trottolino del centrocampo – mediano dirimpettaio – declina i compiti dentro l’area di rigore, servendo invece a Toci uno dei palloni più ghiotti del match insieme a quelli sciupati da Mehic e Pitou sulle imbeccate di Terrani. Non disdegna, come suo solito, il tiro da fuori, ma finché le conclusioni viaggiano rasoterra sono sempre facile preda dell’estremo difensore di turno.
PIRAN 6 – Dopo lo stop e la successiva partita senza smalto al rientro in campo contro la Pro Vercelli nella trasferta in Val Gobbia l’esterno è di nuovo l’arciere della squadra. I suoi cross colpiscono ma non affondano la “nave” del Lumezzane, che a volte riesce a respingerlo arrivando a portare in area 8 dei suoi 9 giocatori di movimento (tutti tranne Monachello e poi il suo sostituto Corti). Murato dalla difesa bresciana anche sulla ribattuta decisiva dopo il “goal” fantasma di Toci.
dal 87′ Renault SV – Giri di prova per scaldare il motore in vista di un 2025 in cui vorrà tornare a sgasare sulle corsie esterne.
TERRANI 6,5 – L’ impalpabile novembre è oramai alle spalle e la “sveglia” suonata a se stesso e alla squadra settimana scorsa in sala stampa non rimane un flebile flatus vocis, almeno a livello individuale. Vero motore della squadra una volta al di là dalla metà campo, il trequartista/seconda punta sforna assist di qualità, da fermo e in contropiede, mandando a dama Mehic e Pitou, che però rimangano impianti letteralmente all’ultima casella.
dal 77′ Curatolo SV – L’eccesso di foga per cancellare il momento non facile lo porta a pestarsi un po’ troppo i piedi con Beretta e a qualche fallo in attacco nel finale.
TOCI 5,5 – Come succede ai PC sotto stress per la mole di richieste da elaborare, quando la temperatura si fa calda in area di rigore – anche per merito suo sia chiaro – deve esserci in lui un automatismo che al momento critico lo manda in throttling termico e che lo disinnesca tramite diversi meccanismi di salvaguardia dell’area di rigore avversaria: che sia un tapin in area, uno scavetto o altro, il Lumezzane, in un modo, o nell’altro si salva sempre, come fanno tutte le squadre sulle sue conclusioni.
dal 77′ Beretta SV – Come per Curatolo, l’eccesso di foga dopo lo stop lo porta a pestarsi i piedi con il compagno di reparto. Confeziona un rasoterra da fuori area che non può impensierire un Filigheddu in giornata di grazia.
COLOMBO 6 – Probabilmente pensava di colpire in contropiede e infatti il mister copre bene la coperta di centrocampo, invece il disimpegno sbagliato di Nicco e l’espulsione di Malotti stravolgono la partita. Una gara da vincere in cui i suoi eseguono bene tutte le istruzioni del suo manuale d’assedio ma sbagliano sempre l’assalto decisivo in area di rigore. Il goal di Nicco da fuori area, il secondo consecutivo dopo la reti di Cavalli nato da uno schema giocato corto, nasconde un dato allarmante: è dal 25 ottobre che la Pro Patria non segna più su azione, le ultime quattro reti (in 7 partite, sigh) sono arrivate tutte da palla inattiva.
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