Alberto Trevisan confermato coordinatore territoriale della Felsa Cisl dei Laghi

La categoria raduna i lavoratori somministrati, atipici e il mondo delle collaborazioni e delle partite IVA

alberto trevisan

L’assemblea congressuale della Felsa Cisl dei Laghi (preludio del congresso regionale del 10 aprile), svoltasi giovedì 6 marzo in via Recchi 11 a Como, ha confermato coordinatore territoriale della categoria che rappresenta i lavoratori somministrati, atipici e il mondo delle collaborazioni e delle partite IVA Alberto Trevisan. Accanto a lui confermate le operatrici Ester Mirarchi e Veronica Livraghi.

«Oggi i dati sul mercato del lavoro mostrano chiaramente come ormai debba essere definitivamente accantonata la distinzione tra forme tipiche e “atipiche” di lavoro – ha spiegato Alberto Trevisan -, ma si deve prendere atto che esistono una pluralità di forme e esperienze di lavoro che hanno una chiara dimensione e rilevanza, che va anzitutto compresa e governata, non solamente contrastata in maniera ideologica. La somministrazione, il lavoro autonomo e il lavoro parasubordinato (i tre ambiti di azione della FeLSA) si sono consolidati come elementi strutturali del mercato di lavoro che devono essere guardati e tutelati in quanto tali, nella loro specificità e nelle loro criticità, e non considerati esclusivamente come distorsioni o scostamenti rispetto al modello di lavoro “corretto” (quello del “posto fisso”), etichettando tutto quello che non è subordinato automaticamente e indistintamente come “precario” e quindi qualcosa che va eliminato a prescindere, magari a colpi di referendum».

«La sfida per me, per la FeLSA, ma direi della Cisl attraverso la FeLSA, è quella che ha caratterizzato questi 15 anni della nostra categoria: entrare a piene mani in questa complessità, partendo da una chiara concezione culturale del lavoro: quella per cui tutti i lavori, anche i più poveri e i più fragili, i più “precari”, possono e devono essere una esperienza di dignità, di equità e di crescita per la persona – ha continuato Trevisan -. Una prospettiva che guarda al lavoratore come persona, portatore di desideri e aspettative irriducibili e individuali, la cui tutela non può più essere esclusivamente ridotta alla “conquista del posto fisso” ma va articolata e declinata in tutte le fattispecie del mercato del lavoro. Insomma, la sfida in questi anni è stata quella di esserci. In un contesto di così radicale cambiamento era, ed è fondamentale, che il sindacato ci sia, a fianco dei lavoratori, nelle aziende, negli sportelli, così da diventare un punto di riferimento per tutti quei lavoratori che altrimenti non troverebbero spazio adeguato nelle tradizionali strutture sindacali, per costruire tutele laddove non ci sono, ma anche quando serve per denunciare gli abusi e le distorsioni».

«Oggi abbiamo messo delle solide fondamenta in un contesto incerto, e continueremo a farlo, pezzettino dopo pezzettino – ha concluso Trevisan -. Uno spazio in cui davvero possiamo fare la differenza, per i lavoratori che rappresentiamo e dentro la Cisl. Oggi non possiamo più accontentarci di esserci, vogliamo e dobbiamo essere protagonisti. Protagonisti della rappresentanza».

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 06 Marzo 2025
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