Le tre A di Uisp: Associazionismo, Appartenenza e Azione
Varese porta la forza di Uisp al Congresso Nazionale: gli interventi di Rita Di Toro e di Ileana Maccari. Tiziano Pesce rieletto presidente nazionale
Lo sport sociale e per tutti di Uisp ha vissuto un fine settimana di emozioni e partecipazione: da venerdì 14 a domenica 16 marzo a Tivoli Terme (Roma) si è svolto il XX Congresso nazionale Uisp, che si è chiuso con la rielezione a presidente di Tiziano Pesce.
Il Comitato Uisp di Varese è stato presente, portando al Congresso una grande spinta ideale e valoriale. Nella foto in alto ci sono infatti la presidente di Uisp Varese Rita Di Toro insieme al presidente nazionale Tiziano Pesce (al centro), alla vice di Uisp Varese Ileana Maccari, a Paolo Busacca e a Roberto Rodio (il primo a destra), segretario generale Uisp Lombardia.
A Tivoli, la nostra presidente Rita Di Toro ha fatto appello agli ideali che rendono grande la Uisp: associazionismo, appartenenza e azione. «Associazionismo perché siamo un movimento che crea legami, che fa rete, che crede nel valore della comunità – ha detto Di Toro -. Appartenenza perché chi fa parte della Uisp non è solo un associato, ma un membro di una famiglia che si impegna per un bene comune. Azione perché Uisp non si limita a parlare, ma agisce concretamente, intervenendo nei territori, nei quartieri, nelle scuole, nella vita di tutti i giorni».
Di Toro ha introdotto anche il tema del terzo settore: «Siamo un’associazione senza scopo di lucro, impegnata nel sociale, che non solo promuove lo sport, ma svolge un’importante funzione di coesione sociale nelle nostre comunità. È proprio grazie al terzo settore che possiamo portare avanti progetti di inclusione, di educazione e di solidarietà rivolti alle persone più fragili».
La vice di Uisp Varese Ileana Maccari ha invece sottolineato il ruolo dei giovani «che hanno bisogno di spazi: spazi fisici, luoghi concreti dove possano tornare ad aggregarsi (come quelli che offriamo in ambito sportivo) e dove siano assenti opprimenti logiche competitive e qualsiasi forma di discriminazione e/o vessazione. Spazi mentali intesi come luoghi di riflessione ma soprattutto spazi dove accogliere le visioni dei giovani e infine, molto importante, spazi all’interno dell’organizzazione (pochi sono i delegati giovani al Congresso)».
«Dobbiamo tutti fare un passo indietro e lasciare spazio a questi giovani e, se non è possibile, almeno un passo di fianco – ha detto Maccari -. In merito ai minori stranieri non accompagnati poi è importante il ruolo di supporto del tutore volontario: ciascuno di noi può farlo per consentire loro di fare sport e molto altro. Lo slogan “immagina” è meraviglioso: la proiezione nel futuro e la dimensione del sogno sono importanti per la vita di ciascuno di noi, ma bisogna poi essere pratici e concreti, altrimenti tutte le aspirazioni restano come delle belle mongolfiere che svolazzano senza mai toccare terra. Quindi dopo “immagina”, io mi aspetto ci sia “concretizza, fai”». Un augurio destinato a diventare progettualità.
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