Dal consiglio comunale di Azzate via libera alla Tarip. Novità in arrivo per la scuola media e la Casa di Comunità

Grande partecipazione al consiglio comunale, animato dal dibattito sulla nuova tariffazione dei rifiuti di Coinger. Al centro della seduta anche la riqualificazione della scuola media Da Vinci, finanziata con oltre 780mila euro, e il progetto per la nuova Casa di Comunità

Municipio Azzate

Un consiglio comunale partecipato come non se ne vedeva da tempo, segno evidente dell’interesse suscitato da uno dei tredici punti all’ordine del giorno: l’approvazione delle tariffe della Tarip.
Un tema “caldo”, che da giorni tiene banco in molti comuni serviti dalla società di smaltimento rifiuti.

Coinger
Al sindaco Raffaele Simone e al vicesindaco Giacomo Tamborini è spettato il compito di illustrare le novità introdotte dalla Tarip, spiegandone il funzionamento e, soprattutto, motivando la scelta di aderire alla tariffa puntuale di bacino. Una posizione diversa rispetto a quella assunta in passato da alcuni membri dell’attuale maggioranza, quando, trovandosi all’opposizione, si erano detto contrari all’introduzione della Tarip.
Una mutata prospettiva che il sindaco Simone ha in parte spiegato così:
«Uscire da Coinger non avrebbe alcun senso: è una società solida. Il nostro Comune ha già partecipato agli investimenti e non vediamo soluzioni alternative altrettanto valide. Ci sono alcune criticità – ha proseguito il primo cittadino – che riguardano i singoli che vivono in appartamenti piccoli e chi fa il compostaggio, perché non può scendere sotto la soglia minima delle dotazioni, ma sono tutte situazioni per le quali cercheremo di trovare una soluzione».

Il vicesindaco Tamborini è entrato nel dettaglio del PEF (Piano Economico Finanziario), illustrando il funzionamento delle dotazioni, veri e propri “contatori”, e portando esempi concreti relativi ai costi attuali sostenuti dalle famiglie con il kit minimo distribuito da Coinger:
«Chi ha subito gli aumenti più rilevanti sono state le utenze non domestiche e i mono componenti che vivono in case sotto i cento metri quadri. Soprattutto in questo ultimo caso credo vada fatta una seria riflessione e valutati dei correttivi in futuro– ha spiegato Tamborini –. Ma tutti, utenze domestiche e non, possono restituire alcuni bidoni o sostituirli con altri di dimensioni inferiori, se ritenessero di aver ricevuto o richiesto una dotazione non adeguata, mantenendo la dotazione minima».

Le critiche sono arrivate dai consiglieri di opposizione Gianmario Bernasconi e Paola Bertaglia.
«Sarebbe stato meglio seguire l’esempio di altri comuni e adottare la strategia della doppia velocità – ha affermato Bernasconi – Stare ad osservare per qualche anno ci avrebbe consentito di fare delle valutazioni più precise».
«La parte fissa della tariffa puntuale di bacino pesa parecchio, troppo – ha aggiunto la consigliera Bertaglia – Spero che in qualche modo si possa intervenire».
Infine, Bernasconi ha rivolto un appello diretto al primo cittadino:
«Chiedo al sindaco di farsi portavoce dei cittadini di Azzate presso Coinger, per modificare i minimi, affinché chi ha un comportamento virtuoso venga premiato».

Le tariffe sono state approvate con l’astensione della minoranza.

Scuola media Da Vinci

La scuola secondaria di primo grado “Leonardo Da Vinci” di Azzate sarà presto interessata da significativi lavori di riqualificazione strutturale, resi possibili grazie a un importante pacchetto di finanziamenti.

«Provvederemo a rifare il tetto dell’edificio, ma non ci limiteremo a questo — ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici Antonio Triveri —. Sostituiremo anche tutti i serramenti». L’intervento sarà finanziato grazie alla collaborazione tra gli otto Comuni che fanno parte della Gestione Associata e che utilizzano l’istituto di Azzate come punto di riferimento scolastico. Questi enti hanno versato complessivamente 413.000 euro,  232.936 euro stanziati dal Comune di Azzate.

L’ufficio tecnico comunale, inoltre, ha svolto un ruolo attivo nel dialogo con il Gestore dei Servizi Energetici, ottenendo ulteriori contributi: 242.428 euro per il rifacimento del tetto e 132.155,80 euro per la sostituzione dei serramenti e l’installazione di schermature solari. Il totale dei fondi disponibili per l’intervento ammonta così a 787.378 euro. «Se l’iter dell’appalto procederà senza intoppi — ha concluso Triveri — i lavori potranno iniziare già a giugno, subito dopo la chiusura dell’anno scolastico».

Casa di Comunità  

Ultimo punto trattato in consiglio comunale quello della realizzazione della casa di Comunità che prenderà il posto dell’edificio di via Acquadro.  Raffaele Simone ha illustrato nel dettaglio il progetto. L’intervento avverrà grazie a un permesso di costruzione in deroga e interesserà l’edificio oggi già completamente sgomberato. Il primo cittadino ha voluto sottolineare che l’intera operazione «non costa nulla al Comune», poiché rientra in un accordo già sottoscritto nel 2023 con Regione Lombardia e ATS Insubria. Il Comune ha ceduto un diritto di superficie ma manterrà la proprietà di 300 metri quadri semi-interrati, destinati a finalità sociali: «Vedremo come utilizzarli, ma resteranno a nostra disposizione».

Il sindaco ha poi descritto in modo articolato la futura distribuzione degli spazi. Al piano rialzato sorgerà la guardia medica, con ingresso autonomo, ambulatori, zona riposo, bagno e doccia. Qui sarà ospitato anche il Punto Unico di Accesso, che includerà infermieri di famiglia e di comunità, ambulatori specialistici, la figura dello psicologo per le cure primarie e la presenza dei medici di base. «Questo piano sarà interamente dedicato alla continuità assistenziale» ha spiegato Simone.

Salendo al primo piano si troveranno gli uffici destinati alle attività amministrative e i servizi per l’assistenza domiciliare integrata, pensati per i cittadini non autosufficienti. Qui troveranno spazio anche la protesica maggiore, con attrezzature come carrozzine e ausili per l’abbigliamento, e gli uffici della direzione dell’ATS Insubria. La parte superiore dell’edificio, oltre ad accogliere l’area tecnica, comprenderà uno spazio aperto di 300 metri quadri pensato come luogo di incontro tra operatori sanitari e pazienti.

La Casa di Comunità non sarà utile solo ad Azzate, ma a un bacino di utenza molto più ampio: «Parliamo di circa 55.000 cittadini. Avere un servizio di questo tipo vicino al territorio rappresenta un beneficio enorme, sotto ogni punto di vista: sanitario, viabilistico, ambientale e sociale», ha detto Simone.

«Oggi l’edificio è completamente vuoto, Regione e ATS si stanno attivando per partire con le demolizioni, speriamo che i tempi siano brevi».  «La speranza è che la struttura, una volta realizzata, funzioni realmente come previsto – ha concluso il primo cittadino- Se sarà così, sarà davvero una grande fortuna per il nostro Comune».

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Pubblicato il 30 Aprile 2025
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