Kao macchina da stoppate, Anticevich pesca solo la peppa tencia
Il pivot, insieme ad Assui e Hands, si difende bene alla Segafredo Arena ma continua a non prendere rimbalzi. All'australiano non riesce nulla, Gray impegna più l'Inail che i difensori

AKOBUNDU EHIOGU 6 (IL MIGLIORE) – Sfida le leggi della fisica e del buonsenso chiudendo la partita con un solo rimbalzo in 28′ di gioco. Fior fior di scienziati stanno cercando di capire come sia possibile, per uno alto 2,05 con un’elevazione da far paura. Per il resto però, fa una bella figura: si fa trovare pronto in area per le immancabili schiacciate, respinge a suon di stopponi ben cinque tentativi di attacco al ferro degli avversari. Insomma, continua a crescere. Ma ora sotto col tagliafuori.
ALVITI 5,5 – Tre falli già nel secondo quarto indirizzano la partita del tiratore biancorosso che, fino a lì, aveva preso gusto a incendiare anche le retìne della Segafredo Arena. A quel punto però deve accontentarsi di entrare con il contagocce: ritorna a partita praticamente segnata e saluta prima del limite. Da salvare il canestro più clamoroso della serata: tripla in corsa al 24”.
MITROU LONG 5 – Costretto a uscire per un colpo dopo appena 5”, si riscatta con un bel primo quarto nel quale trova gloria anche in attacco. Non si ripeterà, però, nelle frazioni successive e se dalle sue mani non arrivano punti, per la difesa di casa è facilissimo concentrarsi su Hands per bloccare l’attacco biancorosso. Piace, sempre, in difesa dove usa bene il corpo e si fa rispettare anche da gente più grossa ed esperta, ma il deficit in attacco è troppo pesante.
GRAY S.V. – Due mesi di terapia, nuovo stop dopo meno di 20” sul parquet. In questa stagione ha impegnato più l’Inail che gli avversari.
BRADFORD 5 – Ha addosso una certa scarogna: come a Tortona con Vital, anche a Bologna subisce una tripla impossibile a fil di sirena, questa volta da Morgan al minuto 20, quando ancora c’era teoricamente un risultato aperto. Per il resto non fa nulla per far rispolverare il suo curriculum vitae ai dirigenti biancorossi. Una tripla estemporanea, un paio di errori, un paio di palle perse in modo imbarazzante. Troppo, troppo, troppo poco.
ANTICEVICH 4,5 (IL PEGGIORE) – Il suo score in biancorosso parla di tre presenze, 15′ totali e zero punti messi a segno. Non riesce a ritagliarsi un minutaggio consistente neppure in assenza di Tyus, perché nei primi giri di campo fa in tempo a segnalarsi per un errore, una difesa troppo leggera, un tiro sul ferro. Per carità: accendersi in pochi secondi è difficile per tutti, ma è un’impresa anche trovare solo peppe tencie quando si pescano le carte dal mazzo.
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LIBRIZZI 5 – All’andata dipinse alcuni capolavori di storia dell’arte cestistica, al ritorno disegna a malapena qualche riga sghemba sulla tela. Combina qualcosa nel finale nel tentativo di salvare il salvabile, in precedenza finisce sballottato tra difese rudi, falli commessi e scelte affrettate. Nota curiosa: tira e segna il primo libero della partita biancorossa al minuto 32.20, forse l’unico motivo per far passare alla storia questo incontro.
ESPOSITO 5 – Si presenta in campo con un bel canestro in giravolta, ma annulla subito i complimenti guadagnati in quella circostanza con le azioni successive. Per provarci, ci prova, però non raccoglie più nulla né in attacco (1 su 5) né in difesa. Lo attendiamo in qualche stress-test più consono rispetto a quello che prevedeva Polonara e Shengelia come dirimpettai.
ASSUI 6 – Tra i pochi a guadagnarsi il dessert nella cena post-partita. Segna, sbaglia, va a rimbalzo, commette fallo, fa a spallate: insomma, gioca ogni volta che Kastritis lo manda in campo. E gioca anche quando di fronte ha gente scafata come Clyburn, talentuosa come Shengelia, atletica come Akele. Da apprezzare.
FALL 6 – Si toglie una piccola soddisfazione con un canestro di rapina su rimbalzo offensivo e con una palla strappata nel cuore dell’area. Insomma, quelle cosette che ad Anticevich non riescono mai. Voto di puro incoraggiamento e di ringraziamento per essere stato al servizio della squadra tutto l’anno, poi è chiaro che la sua presenza in campo sia un contorno.
HANDS 6 – Da un lato una difesa attualmente di valore assoluto, dall’altra una Varese spuntata nei suoi secondi violini Alviti (per via dei falli) e Mitrou Long (troppo impreciso). Con questo scenario Hands viene braccato, inseguito, raddoppiato e per forza di cose la sua performance ne risente. Poi Jaylen, di talento e di furbizia, sale comunque a quota 20 distribuendo anche 6 assist che anestetizzano le troppe palle perse. Insomma: un contributo non manca nemmeno a Bologna, segno di maturità. MVP Confident pari merito con Kao.
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