«Abbattere i confini e cambiare punto di vista», si accende il Festival della Meraviglia a Laveno
Venerdì sera l'inaugurazione della rassegna che durante il weekend e nelle settimane successive porterà nella cittadina sul Lago Maggiore ospiti internazionali e tanti incontri per guardare all'attualità e al futuro con occhi diversi

Con l’inaugurazione di venerdì sera a Villa Frua, nel cuore di Laveno Mombello, entra nel vivo il Festival della Meraviglia: la rassegna che da venerdì 16 a domenica 18 maggio (ma anche nelle settimane successive) porterà in riva al Lago Maggiore tanti ospiti dall’Italia e dall’estero per riflettere insieme, entrare in contatto con nuove idee e imparare a guardare il mondo da punti di vista diversi. Scopri tutti gli appuntamenti in programma
Il tema scelto per la terza edizione sono i “confini“: intesi non come linee che dividono, bensì luoghi di incontro. «Una società troppo impegnata a costruire confini impenetrabili – ha sottolineato infatti Frank Raes, ideatore del Festival della Meraviglia -, quando incontra delle difficoltà è destinata a frammentarsi. Una comunità capace di costruire legami è invece capace di rimanere unita, nonostante le differenze tra coloro che la compongono».
«Un festival che stravolge le convenzioni»
Anche quest’anno, il Festival della Meraviglia può contare sul sostegno di tante realtà del territorio, a partire dal Comune di Laveno Mombello. «Un bellissimo progetto – commenta il sindaco di Laveno Mombello Luca Santagostino – che siamo felici di ospitare per il terzo anno. Il Festival della Meraviglia è un evento importante, che diffonde quegli stessi ideali che vogliamo promuovere nella nostra città».
«Un festival – sottolinea l’assessore alla Cultura di Laveno Alice Gomiero – che stravolge le convenzioni e in cui tutti si sentono coinvolti. La comunità nata intorno a questo progetto è commovente. Il Festival della Meraviglia abbatte i confini tra discipline, porta a farci domande, ci invita a cambiare punto di vista e a mettere in discussione le nostre opinioni».
«Considerare i confini come punto di incontro – ha aggiunto il direttore del sito Jrc di Ispra Rien Stroosnijder – è l’ideale di fondo dell’Unione Europea: Paesi uniti nella diversità».

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