Giovani studenti di Gaza e di Varese parlano di sport e di futuro alla Vidoletti
Il 27 maggio, in occasione della Festa dell'intercultura dell'Ic Varese 3, una videochiamata con un gruppo di bambini di Gaza, balli e canti di pace

Sport, viaggi e speranze di pace sono gli argomenti al centro della chiacchierata tra alcuni bambini di Gaza e gli studenti dell’Istituto comprensivo Varese 3 Vidoletti, riuniti nella palestra della scuola media nella mattinata del 27 maggio per la tradizionale Festa dell’Intercultura.
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“N come Noi” il titolo scelto per la festa di quest’anno aperta dal concerto degli studenti della sezione musicale con “Siamo noi”, Libertango ” che è un inno alla libertà e l’Inno alla gioia, che celebra l’unione tra i popoli e invita ciascuno a superare i propri egoismi per contribuire a una reale fratellanza tra i popoli”, ha detto l’insegnante Filomena Cannito, referente di progetto.
Discorsi di sport e futuro tra giovanissimi
Un ragazzo della Vidoletti ha letto un messaggio di benvenuto in arabo per accogliere i bambini di Gaza, con cui la conversazione è proseguita in Inglese. «Siamo a Gaza city, ma siamo in una casa, non a scuola, perché le scuole non ci sono più e le poche non distrutte danno rifugio a chi è rimasto senza casa», ha detto il maestro di Gaza, rispondendo alla domanda di uno studente varesino.
Nur, capelli lunghissimi neri e un sorriso dolcissimo, ha chiesto ai ragazzi di Varese se gli piacerebbe venire da loro a Gaza, un giorno. “Certo – le ha risposto prontamente Simone, di seconda media, prendendo il microfono – Credo che Gaza sia un bellissimo posto e spero che potremo conoscerci presto di persona, lì a Gaza”.
“Qual è il vostro sport preferito?” ha chiesto Mohamed. “L’atletica”, ha risposto Gaia. E lui nel monitor ha sorriso: “Il mio è il calcio. Mi piace il Real Madrid”, ha detto, trovando sostegno e simpatia in tanti ragazzi di Varese che pure seguono il Real.
Collegata in videochiamata c’era anche Widad, studentessa di 20 anni che è riuscita a fuggire da Gaza assieme al padre e alla sua famiglia per ragioni sanitarie. Ora sta a Bologna, dove continua a studiare in Università Ingegneria meccanica, la stessa facoltà che aveva scelto in Palestina. “Riesco a sentire i parenti a Gaza solo una volta ogni due giorni – ha raccontato – Vorrei tanto tornare a Gaza, tutta la mia vita è lì”.
“Ci auguriamo che la guerra possa finire presto”, hanno detto i ragazzi di Varese ai bambini palestinesi chiudendo la videochiamata, resa possibile dalla collaborazione dal Comitato varesino per la Palestina e da Michela Focchi, che ha portato alla Vidoletti la mostra HeART of Gaza, con i disegni realizzati da bambini e ragazzi che vivono la terribile guerra in corso.
Canti e balli dal mondo
La festa è quindi proseguita con le esibizioni di alunni delle primarie e studenti della secondaria di primo grado che hanno preparato balli e canti “dal mondo” insegnati dai loro compagni di classe originari di paesi stranieri. Tra questi un rap della Galilei e un canto originale – con coreografia – dei bambini di 3^ della Canetta, con strofe in diverse lingue tra cui spagnolo, portoghese, singalese, ucraino e albanese.
E poi una danza tradizionale albanese e una moldava, eseguita con corone di fiori nei capelli. E ancora riflessioni e poesie ma anche tormentone di Sanremo 2025 “tutta l’Italia”, per un ballo più scatenato, e chiusura con un intramontabile Limbo.
A fare da sfondo alla festa, lo stesso striscione che ha accompagnato il giorno della consegna dei diplomi dei centri Nai due settimane fa e in cui si legge “Sogniamo la fratellanza tra gli uomini, sogniamo la pace tra i popoli”.
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