La media Dante di Varese vince le Olimpiadi nazionali di problem solving

La squadra, composta da due ragazze e due ragazzi di terza, elogiata dal direttore dell'Ust regionale. L'auspicio è che la loro esperienza sia d'esempio per altri studenti

olimpiadi problem solving

Viola Diamante Bonizzi e Carlotta Pizzoccheri di 3C e Matteo Cataldo e Gabriele Lettieri di 3I e 3E sono i quattro ragazzi della media Dante di Varese che hanno vinto le Olimpiadi del Problem Solving.
Le finali nazionali si sono disputate lo scorso 12 aprile all’Università di Cesena, promotore dell’evento e la squadra degli studenti varesini si è aggiudicata il primo posto con 100 punti: il massimo.

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La squadra della media Dante di Varese prima alle Olimpiadi di problem solving 4 di 8

Una soddisfazione immensa per i ragazzi, per la scuola, per l’insegnante di tecnologia che li ha preparati e accompagnati in questa avventura, Andrea Mangiagalli, e per tutto il mondo scolastico lombardo. I ragazzi della Dante sono infatti i primi studenti lombardi a vincere le Olimpiadi di Cesena che si disputano ormai da 15 anni.

La notizia non è sfuggita al direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Luciana Volta, che ha scritto una lettera per complimentarsi con i docenti e con i ragazzi per “l’impegno profuso e il grado di competenza raggiunta”. “Un successo tanto significativo conferma il livello di eccellenza raggiunto dalle Istituzioni scolastiche della Lombardia, soprattutto nell’ambito dell’informatica e del pensiero computazionale. QUI la lettera per esteso. 

Se la matematica è un gioco da ragazzi

Propaganda Intellettuale, è il nome scelto dai ragazzi per la loro squadra, nata proponendo l’iniziativa tra le diversi classi della Dante, aula per aula. Per prepararsi alla gara, i ragazzi si sono trovati di pomeriggio, a scuola, per risolvere problemi di coding, di logica e di matematica. E poi crittografia, liste grafici e sintassi, importantissima per evitare errori e trabocchetti.
Ciascun ragazzo si è specializzato in una di queste aree e, prima di arrivare alle finali, hanno superato tre gare di diverso livello, fino alle provinciali, giocate all’interno della scuola. Da qui la trasferta a Bergamo, per le regionali, dove si sono classificati primi, accedendo infine alla competizione nazionale.

«La vittoria a Cesena è stata inaspettata perché  la squadra a livello nazionale non era mai stata tra le prime – racconta il prof. Mangiagalli – i ragazzi si erano classificati diciassettesimi tra le squadre che erano ammesse alla finale». Ma la Propaganda Intellettuale ha continuato ad allenarsi e ha preso con tranquillità, carisma e impegno la finale, guadagnandosi una vittoria a punteggio pieno, dando un notevole distacco alle altre squadre. “A fare la differenza è stato il problema in inglese. Era difficile da comprendere. Poi un guizzo di genio, un’intuizione, che ha portato alla vittoria”.

Altro elemento di soddisfazione è stato l’ottimo risultato di Carlotta che, dopo il primo posto a punteggio pieno alla gara individuale regionale, è arrivata settima nella competizione individuale nazionale.
Un ringraziamento speciale va anche alle famiglie dei ragazzi che hanno supportato l’iniziativa affrontando la trasferta a Bergamo e che hanno finanziato in parte la gita a Cesena, che ha richiesto tra l’altro un doppio pernottamento per evitare i disagi di uno sciopero dei mezzi.

L’esempio dei ragazzi

Il prof. Mangiagalli partecipa da dieci anni alle olimpiadi di Matematica, dapprima con le scuole di Milano in cui ha insegnato e, negli ultimi 4 anni, con i ragazzi della Dante: “Quello che conta – spiega – è il lavoro di gruppo. Le ragazze sono state trainanti, molto competitive. Già durante l’estate si trovavano da sole per allenarsi”.
Al di fuori degli incontri di coding, invece, questi ragazzi non si frequentano. Alle superiori tre andranno allo scientifico e una al classico, ma già hanno chiesto agli organizzatori se potranno partecipare come squadra l’anno prossimo, anche se frequenteranno scuole diverse.

L’auspicio è che la loro esperienza possa essere di esempio e di stimolo per gli altri studenti. Sarebbe bello se gli altri ragazzi della Dante e, perché no, anche quelli delle altre scuole, lavorassero per superarli”. Magari con l’aiuto dei loro docenti: uno sforzo che non premia in termini economici, non è retribuito, ma regala grandi soddisfazioni.

Intanto i ragazzi si godono i premi, simbolici ottenuti: una cassa portatile, un kit di Arduino e una targa che si passeranno negli anni, avendo così modo di restare in contatto e ritrovarsi ogni tanto e portare avanti anche così la passione che li unisce: quella per il problem solving.

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Pubblicato il 16 Maggio 2025
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