Bonus conto corrente: a chi spetta e come richiederlo
Il bonus conto corrente consiste in una misura statale introdotta nel 2018 che comporta una serie di agevolazioni fiscali quali l'azzeramento dell'imposta di bollo, del canone annuo relativo al conto e delle spese di commissione per le operazioni svolte

Negli ultimi anni, il costo di gestione di un conto corrente è aumentato significativamente, colpendo in particolare le fasce più giovani e i pensionati. Esistono tuttavia delle soluzioni per spendere meno, come vedremo nel seguente articolo.
Cos’è il bonus conto corrente e chi ne può beneficiare
Il bonus conto corrente consiste in una misura statale introdotta nel 2018 che comporta una serie di agevolazioni fiscali quali l’azzeramento dell’imposta di bollo, del canone annuo relativo al conto e delle spese di commissione per le operazioni svolte. A livello operativo non si discosta da un conto corrente tradizionale, e può dunque essere aperto presso un qualsiasi istituto bancario; cambiano tuttavia i destinatari, in quanto il bonus è rivolto unicamente a coloro che hanno un reddito basso: un’ISEE inferiore a 11.600 euro per i lavoratori, una pensione lorda annua pari o minore a 18.000 euro per i pensionati, indipendentemente dall’ISEE di cui godono. Per poter attivare un conto agevolato, è necessario presentare la documentazione che attesti la propria situazione economica.
Il costo dei conti correnti è in crescita: esiste un’alternativa?
I conti correnti stanno diventando sempre più costosi, con aumenti che colpiscono in particolare i più giovani. Gli under 35, ad esempio, si trovano a fronteggiare rincari che arrivano a sfiorare il 30%. Anche le famiglie e i pensionati non sono esenti dagli effetti di questa tendenza, con aumenti rispettivamente del 9% e del 6% circa. In un contesto in cui gestire il proprio denaro attraverso un conto bancario tradizionale diventa sempre meno conveniente, cresce la necessità di trovare soluzioni alternative, più flessibili e meno onerose.
Una di queste soluzioni è rappresentata dalle carte prepagate con IBAN, approfondite anche da portali tematici e specializzati come Finanza.com. Si tratta di strumenti di pagamento elettronici che, a differenza delle classiche prepagate, offrono funzionalità simili a quelle di un conto corrente, grazie alla presenza dell’IBAN. Ciò consente, ad esempio, di ricevere bonifici, accreditare stipendi o pensioni, e domiciliare le utenze, pur senza dover sostenere i costi fissi di un conto bancario tradizionale. Queste carte possono rivelarsi una valida alternativa per chi cerca un modo semplice, sicuro ed economico per gestire le proprie finanze quotidiane. Tra i vantaggi principali ci sono la maggiore flessibilità, il controllo diretto sulle spese, e spesso anche l’assenza di costi di gestione. In particolare per giovani, studenti, lavoratori con redditi variabili o persone poco inclini alla burocrazia bancaria, le carte prepagate con IBAN rappresentano una soluzione moderna e funzionale.
Un’altra alternativa è rappresentata dai conti digitali offerti dalle fintech, ovvero banche nate esclusivamente online – che stanno riscuotendo molto successo – e che spesso propongono conti a costo zero o con commissioni ridotte, interfacce intuitive e servizi accessibili via app. Sono ideali per chi è pratico con la tecnologia e vuole evitare la filiale fisica. Infine, per chi ha esigenze più limitate e vuole semplicemente uno strumento per fare e ricevere pagamenti, esistono anche wallet digitali – come PayPal, Satispay o Revolut – che permettono di inviare denaro, fare acquisti online e, in alcuni casi, ricevere accrediti, senza dover aprire un conto corrente tradizionale. In un contesto di costi bancari in costante crescita, questi strumenti rappresentano pertanto delle soluzioni concrete per alleggerire il peso delle spese e gestire il proprio denaro in modo più efficiente.
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