“Esplosivo e generoso: Renfro è adatto al basket della Openjobmetis”
L'ex varesino Luca Gandini è il team manager di Sassari, ex squadra del nuovo pivot: "Nate con noi è stato sfortunato ma ha le qualità giuste per la difesa biancorossa. Farò il tifo per lui"

L’annuncio di Nate Renfro come nuovo pivot della Openjobmetis non ha particolarmente acceso la fantasia dei tifosi biancorossi. L’annata con la maglia di Sassari del giocatore nato a Tucson, Arizona, non è stata d’altra parte di quelle memorabili e per di più è stata interrotta per tre mesi da un infortunio al ginocchio che ne impedisce una valutazione completa della sua esperienza italiana fino a questo momento.
Per capire, però, che giocatore dobbiamo aspettarci a presidiare l’area biancorossa abbiamo contattato chi lo ha seguito da vicino alla Dinamo, ovvero Luca Gandini. L’ex pivot, passato anche da Varese (2019-20, stagione interrotta dal covid), ha smesso di giocare un anno fa e ha indossato i panni del team manager della società sarda. Un incarico a stretto contatto con i giocatori – l’equivalente di quello che fa Max Ferraiuolo a Varese – e che lo rende particolarmente adatto a descrivere il nuovo pivot della OJM.
Luca, tracciamo un riepilogo della stagione trascorsa a Sassari da Nate Renfro.
«Iniziamo con il dire una cosa: Nate non è stato fortunato nella stagione scorsa in particolare per via dell’infortunio al ginocchio, dal quale ha poi recuperato pienamente. In quel momento, con Bulleri head coach, avrebbe avuto l’occasione di esprimersi meglio ma si è dovuto fermare. Al suo rientro invece la squadra aveva ormai adottato un assetto con Thomas da 5 affiancato da Vincini, quindi Renfro ha avuto poco spazio. Nonostante questo ha continuato ad avere un atteggiamento positivo perché è una persona gentile, solare, che non crea alcun problema in spogliatoio».
Quali sono i motivi per cui la Dinamo lo aveva preso l’estate scorsa?
«Lo avevamo affrontato in coppa, sia quando giocava con il Paok sia con il Peristeri tant’è vero che io lo ricordavo bene visto che, pur non giocando quasi mai, andavo ancora a referto. Contro Sassari aveva sempre disputato buone partite, ci aveva colpito favorevolmente e aveva determinate qualità interessanti».
Quelli che vogliono conoscere i tifosi di Varese.
«Esatto. Anzitutto diciamo che ha una esplosività enorme e poi ha piedi molto veloci: una caratteristica che lo rende adatto a una serie di situazioni difensive come il cambio sistematico o gli show (le uscite aggressive sui portatori di palla per rallentarne l’azione ndr). In attacco invece deve essere innescato perché non è giocatore che si costruisce una soluzione da solo: purtroppo a Sassari nella prima parte di stagione non riuscivamo ad aiutarlo in questo senso».

Se a livello di stoppate Renfro si fa notare in positivo, nei rimbalzi i suoi numeri sono un po’ bassi.
«Qui dobbiamo evidenziare un’altra sua caratteristica. Nate è molto generoso, fino all’eccesso. Quindi capita spesso che “esageri” nell’aiutare i compagni in difesa e per questa ragione talvolta finisce fuori posizione. Qualche rimbalzo in meno del dovuto si spiega così, ma è una cosa che si può migliorare con l’aiuto del coach».
Pensando all’assetto della Openjobmetis e alla tipologia di pivot degli ultimi anni, Renfro è adatto a Varese?
«Io direi di sì, se penso alle ultime stagioni, anche se conosco poco il gioco di Kastritis. Però credo che la OJM abbia sempre bisogno di un giocatore atletico, in grado di proteggere il ferro e di integrarsi in difesa come può fare Renfro. In più penso che possa inserirsi bene in un contesto di basket veloce e, in quel caso, anche di guadagnare fiducia in se stesso. Di certo farò il tifo per lui, perché a Sassari si è dimostrato una persona seria, attenta e merita di essere sostenuto».
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