Il raptus, la coltellata, e poi la corsa in strada a Luino in pieno centro all’ora di cena

Il profilo della vittima: assicuratore a Lugano, l'adozione internazionale insieme all'ex moglie che si era trasferita da qualche tempo in città. Provvidenziale la presenza dei carabinieri nei paraggi

Generico 07 Jul 2025

Specialista in gestione del personale in una società assicurativa in Svizzera, Boris Rezzonico sedeva nel consiglio d’amministrazione: ottima disponibilità economica, posizione professionale affermata, studio a Lugano. Sposato, poi separato, aveva progettato con l’ex moglie anni fa un percorso di adozione che aveva portato ad assumere la genitorialità di tre bambini originari di Paesi africani. Due dei loro figli erano con la vittima e nel tardo pomeriggio di ieri, erano andati a trovare la madre, avvocata con studio anche lei a Lugano, che dopo la separazione si era trasferita a Luino, in via Vittorio Veneto, pieno centro della città sul lago, fra piazza Garibaldi e la strada che porta, tra negozi e ristoranti, nella zona della stazione internazionale.

E proprio la vicinanza con lo scalo aveva spinto la stazione dei Carabinieri a predisporre appositi servizi di controllo del territorio per scongiurare atti di microcriminalità, di cui anche la città sul Verbano non è immune.

Dunque, cosa sia avvenuto verso sera in quell’appartamento al secondo piano di una palazzina di non nuova costruzione ma piuttosto ordinata, non è dato sapere. Ambienti investigativi parlano di una sorta di raptus al culmine di una discussione, la vicinanza del coltello, l’unico e fatale fendente al cuore che non ha lasciato scampo alla vittima. Ma sarà l’incrocio delle informazioni testimoniali a delineare un movente.

Sta di fatto che, dalle prime ricostruzioni della dinamica successiva ai fatti, il sospettato, di neppure 25 anni, Ammanuel Francesco, con ancora la lama in mano, ha fatto di corsa le due rampe di scale per arrivare in strada. Lì è stato visto da un passante che ha attirato l’attenzione della pattuglia dell’Arma, accorsa immediatamente: dietro di lui il fratello, che avrebbe cercato un contatto fisico.

C’era il caos nella via in quel momento: persone che filmavano dai balconi degli appartamenti vicini, passanti che correvano, gente atterrita. I militari hanno saputo mantenere la calma e fermare entrambi i ragazzi, per poi accorgersi, dalle primissime dichiarazioni di uno dei due, che era successo qualcosa di gravissimo nell’appartamento.

Successivamente è scesa anche la madre, sotto shock, assistita poi dai sanitari della Croce Rossa Italiana. Il sospettato è stato portato in caserma, poi interrogato nella notte dal pubblico ministero di turno, arrivato da Varese, il dottor Carlo Enea Parodi. Avrebbe ammesso le sue responsabilità.

Ora è in stato di fermo come indiziato di delitto per omicidio volontario pluriaggravato. Verrà sentito entro i termini di legge dal giudice per le indagini preliminari, che avrà il compito di convalidare il provvedimento di fermo e sottoporre il ragazzo a una misura cautelare opportuna, probabilmente la custodia cautelare in carcere, in Italia.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 07 Luglio 2025
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