Vladimir Luxuria protagonista al Varese Pride “Perchè è importante sentirsi liberi anche nella propria città”

Attivista, scrittrice, volto televisivo ed ex parlamentare, Vladimir Luxuria sarà la madrina del Varese Pride 2025: l'abbiamo intervistata prima dell'evento

vladimir luxuria

Attivista, scrittrice, volto televisivo ed ex parlamentare, Vladimir Luxuria sarà la madrina del Varese Pride 2025, portando sul palco la sua storia personale e un messaggio di libertà, coraggio e autenticità: non solo sul carro del Pride, ma anche con uno spettacolo ad hoc, che sarà il principale evento della Pride Night.

Conosciuta per essere stata la prima persona transgender eletta in un parlamento europeo, Luxuria arriva a Varese in occasione di un Pride relativamente giovane (è quest’anno alla decima edizione) ma già significativo. Nato nel 2016, il Varese Pride è stato sin da subito una sfida: la sua primissima edizione è stata organizzata negli ultimi mesi di amministrazione dell’allora sindaco Attilio Fontana, oggi presidente leghista della Regione Lombardia in un contesto inizialmente non semplice, ma che ha visto una partecipazione e un sostegno crescenti da parte della cittadinanza portando migliaia di persone in piazza per i diritti LGBTIQ+.

Il momento clou dell’edizione 2025 sarà il suo spettacolo “Stasera ve la canto”, in scena sabato alle 20.45, durante la Pride Night che seguirà la parata: Luxuria lo descrive come un viaggio tra risate e commozione, un racconto personale che parte dalla sua infanzia e dagli episodi di bullismo subiti, fino all’attivismo, alla politica e alla televisione. Sul palco, Luxuria alternerà storie a canzoni dal vivo: «Racconto la mia vita per aneddoti – spiega a Varesenews – dai primi passi nella militanza all’organizzazione del primo Gay Pride italiano, a Roma, nel 1994. Poi la politica, la TV, con una colonna sonora fatta da canzoni tutte dal vivo».

Ma il significato di questo Pride, come di tanti altri pride, va molto oltre la festa: «Per me che da sempre lotto contro i  pregiudizi, ho sempre voluto lottare anche contro i pregiudizi sui luoghi del pride, perché si facessero Pride anche in città di provincia o in comuni con amministrazioni ostili», spiega Luxuria. «I Pride possono funzionare ovunque perchè sono manifestazioni dove si porta allegria, non ci sono mai scontri e persino la polizia che controlla la manifestazione spesso si diverte. Sono manifestazioni che danno ai ragazzi adolescenti un messaggio chiaro: non è necessario andare via per vivere la propria vita, si può essere liberi anche nella propria città. Anche nel 1994 ci chiedevamo come sarebbe andata, allora si faceva solo in una manciata di città dal respiro internazionale. Ma le sfide vanno prese: chi non risica non rosica».

Il Varese Pride è nato mentre governava il centrodestra, ma la prima parata è arrivata pochi giorni dopo l’insediamento di una giunta di centrosinistra. Lei pensa che questi diritti abbiano dei custodi piu attenti, o appartengono a tutti?

«I diritti dovrebbero appartenere a tutti», risponde Luxuria. «Un sindaco è il rappresentante di tutti i cittadini, anche delle persone LGBTQIA+, delle loro famiglie e dei loro amici. Ma del resto ci sono nazioni governate da partiti conservatori che hanno introdotto i matrimoni ugualitari».

Un po’ diversa, secondo Luxuria, è la destra italiana: «È spesso molto retrograda, soprattutto se paragonata ad altri partiti conservatori europei: temi come l’educazione sessuale, il rispetto delle donne, l’uso consapevole dei social sono un patrimonio che dovrebbe essere condiviso da tutti, non ideologizzato».

Avrà certamente avuto momenti difficili nella sua vita di relazioni, c’è qualcosa che vorrebbe dire a chi passa difficoltà simili?

«Si. che bisogna vivere per la libertà, sincerità e trasparenza. Se tu per primo non sei una persona libera, se non hai il coraggio di dire la verità, spingi anche chi ti sta accanto a mentire. Sogno un mondo dove nessuno debba aver paura di mostrare affetto, dove i veri discriminati siano i violenti, non le vittime».

Lei è nota anche per la sua capacità di passare con naturalezza dai talk show politici a programmi come L’isola dei Famosi, che ha anche condotto. Come riesce a muoversi tra mondi così diversi?

«La serietà non si misura da come ti vesti, ma da ciò che pensi e dal coraggio che hai. Sono sempre stata me stessa in luogo dove sono stata, ho attraversato molti ambienti e generi senza snaturarmi. Forse – dice sorridendo – sono transgender anche in questo».

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 17 Luglio 2025
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  1. Avatar
    Scritto da Felice

    Ai più non è ancora chiaro quali diritti civili vi vengano negati. Se vi riferite a quello di avere un figlio non è colpa della società ma di milioni di anni di evoluzione biologica. Spiace.

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