“Mangiar bene è il primo passo per stare bene”: Maria Rosa Genio si racconta a Materia
Originaria della Puglia, ora vive a Besozzo: due terre unite nell'attività del marchio "Mariù" che ha partecipato all'Aperialbuio nello spazio di Castronno

«Mi chiamo Maria Rosa Genio e la mia azienda è l’Impresa Agricola Mariù, ramo wellness food del sito Nutrisalute. Sono figlia di agricoltori, originaria della Puglia, dove coltivavamo uva. Da 20 anni invece vivo a Besozzo, in Lombardia». Maria Rosa è stata una delle protagoniste dell’Aperialbuio di martedì 12 agosto, il format dedicato ai produttori locali e ospitato da Materia, lo spazio (a Castronno) dove si trova anche la redazione di VareseNews.
La formazione nel settore sanitario ha offerto a Maria Rosa una visione privilegiata sui bisogni reali delle persone, spingendola a ripensare il cibo come strumento di prevenzione e benessere. Dopo una lunga esperienza professionale, e un sentito percorso personale, la nostra ospite ha deciso di ricominciare dalla terra. «Ho virato verso nuovi orizzonti. La natura è diventata la mia terapia e la mia risposta».
All’Aperialbuio (si chiama così perché i partecipanti gustano i prodotti del territorio con una mascherina nera sugli occhi) Mariù ha proposto alcune delle proprie specialità: «All’evento ho portato un pane casereccio realizzato con due delle nostre farine simbolo: farro monococco e grano duro Senatore Cappelli. Due varietà antiche, non modificate geneticamente, che rappresentano il cuore della nostra produzione. Il farro monococco ha 12.000 anni di storia ed è considerato il padre di tutti i pani. Il Senatore Cappelli, invece, risale a circa 150 anni fa. Ho proposto anche un primo piatto: fusilli di farro monococco con pesto di zucchine, menta, basilico e pomodorini confit».
La scelta delle materie è curata anche a livello nutrizionale: «Questi grani antichi sono facilmente digeribili, non danno gonfiore, e sono ben tollerati anche da chi ha intolleranze (sempre però escludendo i celiaci conclamati). Inoltre, non causano picchi glicemici, rendendoli ideali per chi soffre di diabete».
Mariù è nata due anni fa, in pieno periodo post-Covid, in collaborazione con la collega Grazia Menchise, che coltiva grano in Puglia.
«Il progetto è partito con il grano Senatore Cappelli nel Tavoliere delle Puglie. Poi ho cominciato anch’io a coltivare in Lombardia il farro monococco e il mais rosso rostrato, varietà adatte al terreno. La scelta di non avere una sede fisica nasce dal contesto pandemico: vendiamo esclusivamente online attraverso il sito Nutrisalute».
«Il nome Mariù identifica oggi il ramo agricolo dell’impresa– aggiunge Maria Rosa-, mentre Nutrisalute è il contenitore più ampio, che un giorno includerà anche una linea di prodotti naturali per l’automedicazione».
Maria Rosa Genio prosegue nel suo racconto spiegando i motivi per cui preferire determinati prodotti, ricercati e al di fuori dei circuiti tradizionali: «La differenza è nella purezza. Alcuni grani comuni sono geneticamente modificati (la coltivazione in Italia è vietata, ma è permessa l’importazione ndr) per aumentare la resa a scapito della qualità. I nostri, invece, non sono spezzati né mescolati con farine raffinate. Il contenuto di glutine è naturalmente basso e più facilmente assimilabile. Questo rende i nostri prodotti buoni e funzionali alla salute».
Mariù offre una gamma che va dalla farina alla pasta, passando per biscotti, pane, crostate di farro e condimenti come dado vegetale, sughi pronti, conserva di pomodori datterini gialli e rossi. «Una spesa fatta con prodotti naturali può evitare quella in integratori o farmaci per problemi digestivi. Mangiare bene è il primo passo per stare bene. Vedere le persone migliorare i propri parametri di salute grazie alla nostra farina è una soddisfazione impagabile».
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Giuseppe Mantica su Un futuro nella musica per il cardiologo dell’ospedale di Gallarate Giovanni Gaudio in pensione a fine anno
Bustocco-71 su Il pericoloso gioco alla stazione Ferno-Lonate: ragazzini attraversano i binari nel tunnel
PaoloFilterfree su Dall’abbandono alla rinascita: la lunga marcia dell’ex Aermacchi
Felice su Il pericoloso gioco alla stazione Ferno-Lonate: ragazzini attraversano i binari nel tunnel
lenny54 su È arrivato il gran giorno a Monteviasco: dopo sette anni di stop riparte la funivia
Adriana Andriani su Bogno, la Fondazione Sacro Cuore in liquidazione. Bini: "Non c'erano le condizioni economiche per proseguire"
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.