Nelle aree protette di Ticino e Lago Maggiore arriva Bonny, il cane da traccia che salva la fauna ferita
Bonny è una cagnolina di quattro anni abilitata come cane da traccia e da limiere. Lavorerà con il guardiaparco Roberto De Luca per salvare animali feriti nei parchi naturali

C’è un nuovo membro nel Corpo di Vigilanza dell’Ente di Gestione delle Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore. È Bonny, una cagnolina di quattro anni della razza Deutscher Jagdterrier, specializzata nel seguire le tracce di animali feriti. In coppia con il guardiaparco Roberto De Luca, Bonny forma la nuova Unità Cinofila ufficialmente attivata dall’Ente per migliorare la gestione faunistica all’interno dei parchi naturali.
Il suo compito è delicato ma fondamentale: intervenire nelle operazioni notturne di contenimento della fauna quando un animale viene ferito ma non abbattuto. In queste situazioni è proprio il cane da traccia a fare la differenza, riuscendo a individuare anche le più sottili tracce lasciate sul terreno.
Un naso infallibile per salvare la fauna
I cani da traccia come Bonny, appartenenti a razze specializzate come il Segugio Bavarese o l’Hannoveriano, ma anche esemplari polivalenti ben addestrati, sono capaci di seguire piste vecchie di oltre 24 ore, anche in condizioni ambientali complesse. Un lavoro prezioso per localizzare e recuperare rapidamente animali feriti; contribuire al contrasto di emergenze come la Peste Suina Africana e sensibilizzare i cittadini sull’importanza di una gestione sostenibile della fauna.
Un aiuto concreto per l’ambiente
«In un momento in cui la tutela della biodiversità si intreccia con sfide ambientali e sanitarie sempre più complesse, come la diffusione della Peste Suina Africana – commenta la commissaria dell’Ente Erika Vallera – questa iniziativa vuole essere un ulteriore passo verso una gestione faunistica sempre più moderna. L’Ente, con la direzione e il settore di vigilanza che ringrazio per l’impegno e la professionalità, è già molto attivo su questo fronte e la creazione dell’unità cinofila si inserisce in un percorso consolidato di azioni mirate a potenziare sempre più l’efficacia di ogni nostro intervento».
Anche la direttrice dell’Ente, Monica Perroni, sottolinea il valore del nuovo servizio: «Con l’inserimento di un cane da traccia nel nostro Corpo di Vigilanza rafforziamo la tutela della biodiversità, rendiamo più efficaci gli interventi di contenimento e contribuiamo al contrasto di emergenze sanitarie come la PSA».
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