Nuovi incentivi per le cooperative: ecco come cambia la “Nuova Marcora”
Le società cooperative potranno chiedere il finanziamento agevolato per investimenti o liquidità ma solo una volta ogni 36 mesi, con regole più stringenti

Con un decreto firmato il 30 luglio, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha aggiornato in modo sostanziale le modalità operative del regime di aiuto per le cooperative. Le domande a partire dal 2 ottobre.
Nuove regole, iter più chiaro e tempi definiti per accedere agli incentivi “Nuova Marcora”, lo strumento a sostegno delle cooperative italiane. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha emanato il nuovo decreto direttoriale il 30 luglio 2025, aggiornando completamente il quadro normativo che finora era regolato dal provvedimento del 2021. L’obiettivo: rafforzare l’efficacia del regime di aiuto, aumentando trasparenza, semplicità e controllo.
Il decreto non modifica la natura del sostegno, ma introduce una maggiore precisione nelle procedure di accesso, stipula e rendicontazione dei finanziamenti agevolati, destinati alle cooperative di tutti i settori produttivi.
Chi può accedere agli incentivi
Le agevolazioni sono rivolte alle società cooperative, micro, piccole e medie, regolarmente costituite e iscritte al Registro delle imprese. Sono ammesse anche le cooperative estere, purché abbiano almeno una sede operativa in Italia e realizzino investimenti sul territorio nazionale.
Dal 2 ottobre 2025 scatterà un nuovo vincolo per le cooperative di medie dimensioni: dovranno essere in regola con l’obbligo di assicurazione contro i rischi catastrofali, introdotto dal decreto-legge 39/2025. Lo stesso obbligo sarà esteso a micro e piccole cooperative dal 1° gennaio 2026.
Restano escluse le cooperative con:
-
aiuti pubblici non restituiti;
-
sanzioni interdittive;
-
condanne definitive a carico dei legali rappresentanti o amministratori.
Le iniziative finanziabili
Il finanziamento agevolato si può ottenere per due tipologie di intervento:
-
Investimenti non ancora avviati, con spese ammissibili solo dopo la presentazione della domanda.
-
Esigenze di liquidità aziendale, legate all’avvio, allo sviluppo o al consolidamento dell’attività. Le spese devono rientrare nei limiti del regolamento “de minimis” europeo e riferirsi a un periodo massimo di 12 mesi.
I progetti devono essere conclusi entro 36 mesi dalla stipula del contratto, pena la revoca delle agevolazioni.
Spese escluse dal finanziamento
Non sono considerate ammissibili le seguenti spese:
-
impianti o attrezzature usati;
-
sostituzione di macchinari esistenti;
-
imposte, tasse e spese inferiori a 500 euro;
-
beni per rappresentanza o automezzi non essenziali;
-
spese di funzionamento e notarili;
-
beni già oggetto di agevolazioni negli ultimi 10 anni;
-
contratti “chiavi in mano”.
Come fare domanda
Le cooperative interessate dovranno inviare la domanda di finanziamento e la documentazione prevista (moduli, piano di attività e dichiarazioni antimafia) tramite PEC o portale dedicato, seguendo gli allegati indicati nel decreto. Ogni cooperativa può beneficiare dell’agevolazione una sola volta ogni 36 mesi, salvo eccezioni per le cooperative nate da aziende in crisi.
Valutazione, contratto ed erogazione
Le società finanziarie verificheranno la sostenibilità dell’iniziativa, la regolarità contributiva e l’assenza di impedimenti antimafia. La risposta arriverà entro 60 giorni (prorogabili di 30). Una volta accertata la disponibilità delle risorse, il contratto va stipulato entro 180 giorni.
L’erogazione del finanziamento segue modalità diverse a seconda della tipologia:
-
per investimenti: in più fasi, in base agli stati di avanzamento;
-
per liquidità: in un’unica soluzione.
È prevista anche la possibilità di richiedere un’anticipazione del 25%. Tutti i pagamenti devono essere tracciabili e accompagnati da documentazione puntuale, comprese dichiarazioni dei fornitori per attestare la nuova fabbricazione dei beni.
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