Astuti (PD): “Basta incertezze, entro fine anno servono regole chiare sulle rette delle RSA che ospitano malati di Alzheimer”
Samuele Astuti, firmatario dell’interrogazione torna a sollecitare la giunta lombarda affinché faccia tutto quanto in suo potere per chiarire il caos in cui si trovano famiglie e strutture
Martedì il gruppo regionale del Pd ha presentato un question time all’assessore al Welfare Guido Bertolaso per fare il punto sulla questione delle rette RSA per ospiti con Alzheimer, alla luce delle recenti sentenze che ne hanno sancito la non esigibilità a carico delle famiglie nei casi di pazienti che ricevono prestazioni sociosanitarie ad alta integrazione sanitaria.
“Ancora una volta – spiega il consigliere Samuele Astuti, firmatario dell’interrogazione – torniamo a sollecitare la giunta lombarda affinché faccia tutto quanto in suo potere per chiarire il caos in cui si trovano non solo le famiglie di questi pazienti, ma anche le strutture sociosanitarie che, da mesi in un clima di incertezza, in alcuni casi stanno tenendo in stand by i nuovi ingressi”.
“Anche questa volta, come già a maggio, l’assessore ha confermato le buone intenzioni della giunta e lo svolgimento di un censimento degli utenti RSA e dei loro bisogni per mettere a punto un modello di valutazione oggettivo e fissare parametri certi per il riconoscimento di chi presenta un’alta integrazione sanitaria e che quindi sarebbe sollevato dal pagamento della retta a carico del SSN. Ma il tempo stringe” sottolinea Astuti.
“Bertolaso ha dichiarato che entro il 2025 saranno approvati i nuovi criteri – fa sapere il consigliere – ma questo deve essere un limite perentorio, non solo un segno di buona volontà. Se per la gestione 2026 queste regole non saranno messe nero su bianco, rischiamo di far crescere i contenziosi legali, rendere più difficoltosa l’accoglienza nelle RSA delle persone con demenza e aggravare il caos di un sistema che ha bisogno di chiarezza e sostegno”.
“Se non dovessero arrivare per tempo indicazioni chiare ed esaustive a livello nazionale, la Regione deve comunque redigere al più presto linee guida proprie: non possiamo restare fermi senza fare nulla” conclude Astuti.
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