“Cura e lotta perchè un altro mondo è possibile”. Il collettivo Femva si racconta a Radio Materia
Il collettivo FemVa è oggi una realtà viva e attiva nel territorio varesino. A raccontarlo sono Giulia Tiziani e Giulia Franceschina

«Abbiamo iniziato nei salotti delle nostre case, senza uno spazio, solo con la voglia di non restare in silenzio», queste le parole di Giulia Tiziani a Radio Materia durante la trasmissione Soci All Time.
Giovedì 11 settembre le attiviste Giulia Tiziani e Giulia Franceschina del collettivo FemVA raccontano la loro storia: una storia che nasce nei giorni sospesi della pandemia e che, in pochi anni, ha trasformato le strade di Varese in luoghi di parola, confronto e resistenza.
FemVa è nato cinque anni fa come «un’aggregazione spontanea», racconta Giulia Franceschina, «per parlare di violenza di genere, ma presto ci siamo accorte che non bastava. Era necessario affrontare anche capitalismo, razzismo, colonialismo, ambientalismo, e tutte quelle strutture che alimentano le disuguaglianze».
Un collettivo, non un’associazione: questa scelta, rivendicata con orgoglio, permette di restare fluide, orizzontali, radicate nel basso. «Siamo quindici, venti persone che ogni giorno portano i propri saperi e le proprie ferite, e li trasformano in pratiche politiche collettive», spiegano.
Il debutto nello spazio pubblico è arrivato l’8 marzo 2023, con un presidio in piazza. Da lì, cortei, presidi, iniziative diffuse. E un momento che resta inciso: il minuto di rumore per Giulia Cecchettin, il 27 novembre 2023. «Vedere centinaia di persone camminare unite dietro al nostro camion, con quello sguardo… lì senti che sorella non sei sola non è solo uno slogan. È realtà», raccontano con emozione.
Ma insieme agli abbracci sono arrivati anche i colpi bassi: «Ogni evento pubblicato sulla stampa locale scatena ondate di commenti d’odio. È il corrispettivo pubblico della violenza privata che viviamo ogni giorno come persone che si riconoscono nel genere femminile. Ma non ci ferma: anzi, ci dà forza», proseguono nel racconto.
Cura, lotta e un “punto fucsia”
Due parole sintetizzano l’anima di FemVa: cura e lotta. Cura, verso chi fa parte del collettivo attraverso momenti di autocoscienza, cerchi di parola, autoformazioni sui temi più urgenti. Lotta, per portare quelle riflessioni nello spazio pubblico: dalla mappatura dei consultori della provincia di Varese alle campagne contro la violenza ostetrica e ginecologica.
Fra i progetti più recenti c’è il “punto fucsia”, un presidio presente durante manifestazioni e feste, pensato come luogo sicuro: «Vuole essere uno spazio dove ogni persona possa sentirsi accolta, protetta e ascoltata, oppure semplicemente informata. È insieme prevenzione e azione», spiega Giulia Franceschina.
L’intervista si conclude con una riflessione da parte delle due ragazze e una speranza per il futuro: «Che l’attivismo non nasca solo dalle emergenze, ma diventi parte della vita quotidiana. Che FemVa continui anche quando noi non ci saremo più, che diventi energia collettiva, come una marea che non si ferma mai».
Per seguire e supportare le attività e progetti del collettivo si possono consultare i canali social Facebook e Instagram
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