Epistolio e la storia dei robot antropomorfi made in Varese
Nata in un box di via Sanvito, l’azienda di Attilio Epistolio è oggi un’impresa familiare con 35 persone: robot antropomorfi per la verniciatura, clienti in Europa e Sud America, una joint venture in Cina
E’ una storia straordinaria quella della Epistolio SRL, cominciata quasi cinquant’anni fa quando un giovane Attilio Epistolio, reduce da esperienze in Pirelli e Ansaldo, trasformò il box di casa in via Sanvito a Varese in un piccolo magazzino. Con la sua auto caricava i prodotti e andava a incontrare i clienti: era un rappresentante tecnico con tanta voglia di costruire qualcosa di proprio.
Dopo una collaborazione con Gefran, che lo portò a gestire la società Gefran Varese, maturò la scelta di camminare da solo. Così nacque la Epistolio SRL, che da 25 anni abbina attività commerciale e produzione interna di macchine per automazione usate in tutto il mondo. Oggi conta una trentina di dipendenti oltre a cinque membri della famiglia, distribuiti fra la nuova sede di Casciago e un nuovo stabilimento nella zona di Busto Arsizio.
Una vera impresa di famiglia
La forza dell’azienda sta nella solidità familiare. Oltre al fondatore, impegnato ogni giorno in azienda, ci sono la moglie e i tre figli: uno alla guida della parte commerciale, sempre in viaggio per incontrare i clienti, una figlia che segue con rigore la parte amministrativa, un altro figlio che gestisce acquisti e controllo di gestione.
La parola d’ordine è chiarezza: ogni mese viene redatto un bilancio di verifica, perché «Senza numeri precisi è facile sbagliare», sottolinea Attilio Epistolio, che ha raccontato la sua storia a Materia d’Impresa, nella puntata di giovedì 25 settembre. Una filosofia prudente, che si traduce anche nella regola di non fare investimenti senza la disponibilità reale dei fondi: «Se non ci sono soldi, non si fa: sono un uomo alla vecchia maniera».
Robot antropomorfi: bracci che imparano dall’uomo
Il cuore produttivo della Epistolio SRL sono i robot antropomorfi, sistemi automatici progettati soprattutto per la verniciatura. Non hanno occhi o sembianze da cartone animato, ma bracci che memorizzano i movimenti compiuti dall’operatore e li ripetono in maniera identica e senza errori.
«Così, se la prima sedia verniciata dall’umano è perfetta, tutte le altre saranno uguali, eliminando il rischio di disattenzioni» spiega Epistolio, traducendo in poche parole la complessità hardware e software dei loro macchinari unita alla semplicità d’uso e affidabilità che ha reso i robot Epistolio apprezzati in diversi settori industriali.
Mercati esteri: dai mobili polacchi alle moto colombiane
La vocazione internazionale è ormai una cifra dell’azienda. In Polonia i robot Epistolio lavorano per il settore del legno, in Spagna e in Italia sono da tempo partner fidati di imprese manifatturiere. In Colombia, addirittura, un telegiornale ha mostrato i bracci Epistolio all’opera nella più grande fabbrica di motocicli del Sud America, dove una moto esce dalla linea di montaggio ogni minuto.
Gli Stati Uniti rappresentano una frontiera già avviata, così come la Turchia e il Bangladesh, dove grandi multinazionali delocalizzano la produzione.
Focus Cina: una partnership strategica
Tra le parole più significative di Attilio Epistolio ci sono quelle che raccontano l’apertura al mercato cinese. «Nel 2017, si sono presentati in tre, tra fondi e aziende cinesi, per cercare di acquisirci». La strada scelta dall’azienda è stata però quella della collaborazione: «Non avevo alcuna voglia di vendere la mia creatura, ma l’interessamento era importante». Così, una quota di minoranza dell’azienda varesina è stata ceduta a un gruppo quotato a Shanghai, mentre in Cina è nata Saimo Epi Robo, joint venture che produce i robot varesini direttamente sul mercato locale, grazie a una partnership che in quel paese vede loro come soci di minoranza.
Un’opportunità enorme, perché «Quando qui mettiamo a produrre tre o quattro robot insieme è già tanto, in Cina invece ne mandano in produzione venti alla volta», racconta il fondatore. Una collaborazione che dura da quasi dieci anni e che conferma la serietà e la forza di un partner decisivo: «Non bisogna spaventarsi, con loro c’è solo da lavorare e collaborare. Il rischio semmai è che fra un po’ ci mangino vivi».
Il primo “espatrio”: da Rodero a Varese
Tra una riflessione sulla tecnologia e i bilanci mensili, c’è spazio anche per una battuta. Epistolio, infatti, è originario di Rodero, in provincia di Como, ma «Ha trovato una brava moglie» che lo ha convinto a cambiare provincia e a trasferirsi a Varese. Una sorta di piccolo “espatrio”, scherza lui stesso, che ha dato però origine a un’avventura imprenditoriale capace di far conoscere la provincia in tutto il mondo. La sua storia è stata raccontata anche dal magazine di Confindustria Varese Varesefocus: l’articolo è qui.
Il prossimo appuntamento con Materia d’impresa è lunedì 29 settembre con Alfredo Crugnola di Varese Odontotecnica. laboratorio odontotecnico fondato nel 1983 che ha fornito i paradenti anche alla nazionale italiana di rugby
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