Laveno Mombello, minoranze in Consiglio: “Il sindaco vuole limitarci il diritto di parola”
A guidare la protesta è il consigliere di opposizione Giuliano Besana, che in una nota sottolinea: "Prima della bagarre di ieri abbiamo posto domande lecite e legittime su questioni importanti e recenti, che non potevano essere rinviate"

È polemica a Laveno dopo il Consiglio comunale di mercoledì sera. A denunciare il clima teso sono i consiglieri di minoranza, che contestano le parole del sindaco pronunciate durante la fase preliminare della seduta.
Secondo quanto riportato, il primo cittadino ha dichiarato:
«Siccome questa non è la verità e mi permetto, e qui poi chiudiamo queste premesse del Consiglio Comunale, le prossime volte concorderemo un procedere un pochettino più ordinato che condividerò con il dott. Verde, perché ogni volta che iniziamo un consiglio comunale durano più le premesse del Consiglio stesso».
Per la minoranza, questa affermazione lascia intendere la volontà di restringere lo spazio di intervento dei consiglieri, un diritto invece garantito dal regolamento comunale.
Besana: “Il regolamento va rispettato”
A guidare la protesta è il consigliere di opposizione Giuliano Besana, che in una nota sottolinea: «Prima della bagarre di ieri abbiamo posto domande lecite e legittime su questioni importanti e recenti, che non potevano essere rinviate. È un nostro diritto regolamentare, e limitarlo significherebbe ridurre il ruolo del Consiglio».
La minoranza ribadisce di non voler rinunciare al proprio compito di controllo e stimolo politico e denuncia «un atteggiamento che rischia di soffocare il dibattito e impoverire il confronto democratico».
Un clima sempre più teso
Il contrasto sui tempi e le modalità di intervento si è aggiunto a una seduta già accesa, prolungando ulteriormente la durata del Consiglio e accentuando la frattura tra maggioranza e opposizione.
Le minoranze chiedono al sindaco di «rispettare il regolamento» e garantire il pieno esercizio dei diritti dei consiglieri, senza introdurre limitazioni arbitrarie.
Ecco le questioni poste dalle minoranze al sindaco i Laveno Mombello:
1. Questione Asili. Sono state diminuiti drasticamente i finanziamenti del Comune verso le due strutture private che garantiscono il servizio. Su questo il centro destra ha rilevato che il contributo più o meno dimezzato rispetto allo scorso anno equivale a circa 40 €/mese/bambino. Certo non sono cifre che in tempi di crisi e di difficoltà economica possono essere giustificate con una visione aziendalista di un servizio pubblico e tantomeno possono risultare ammissibili le giustificazioni poste dall’Assessore Belfanti la quale dichiara che siccome ci sono meno bambini, c’è anche meno personale e quindi i costi sono ridotti. Come si può essere “attrattivi” se si fanno dei tagli importanti agli stanziamenti? Come si può essere attrattivi se i contributi vengono tagliati in particolare per i “non residenti”? Ma soprattutto come si può dare un contributo alla fine di un anno scolastico quando ormai si era già erogato il servizio con anticipazioni di cassa a cura dei due enti? Queste le domande poste;
2. Chioschi. È stata posta l’attenzione sui chioschi, in particolare quello di Cerro, che risultano molto impattanti dal punto di vista ambientale. La risposta del Sindaco è stata un attacco al Comitato Frazione Cerro (peraltro non presente) definendolo politicizzato perché “alemno due membri sono riconducibili ad una forza politica”. Ma l’ha detto davvero? Cioè secondo il Sindaco in un Comitato non può partecipare chi ha un’appartenenza partitica? E gli altri membri del Comitato che non hanno la stessa appartenenza ora devono sentirsi bollati a vita? Ma si rende conto delle sue farneticazioni o no? Si rende conto che così facendo offende l’intelligenza dei cittadini, in particolare dei residenti a Cerro, definendoli sostanzialmente incapaci di raziocinio? Bene noi queste affermazioni non solo le respingiamo in maniera netta e decisa ma ci dichiariamo solidali con i membri e sottoscrittori del Comitato Frazione Cerro che anche ieri sera si sono visti proiettare le firme in streaming, atto peraltro gravissimo!
3. Infine la puntualizzazione della minoranza di centro sinistra sulla questione biblioteca ha fatto perdere le staffe al Sindaco che si è messo ad urlare in Consiglio Comunale, comportamento a quel punto irricevibile e pertanto abbiamo deciso di abbandonare l’aula.
Come centro destra siamo stanchi e stufi di sentire pontificare dallo scranno del Consiglio Comunale come se tutto ciò che funziona fosse merito suo e come se tutto ciò che non funziona è colpa dei predecessori.
E vorremmo ricordare al Sindaco che, non è la parte politica che doveva rilevare l’assenza della certificazione antincendio… e che se l’amministrazione attuale ne è venuta a conoscenza non è per capacità particolari, ma come già ammesso dal Sindaco figlia di un esposto alla Procura della Repubblica per la quale il Sindaco in quando datore di lavoro è stato chiamato a risponderne. Quindi non è irresponsabilità delle amministrazioni del passato! Non è frutto di una decisione politica la mancanza normativa… ed infine, se di illegalità lei vuole denunciare le amministrazioni del passato, le chiediamo, Lei, per i circa due anni di Sua amministrazione tra l’insediamento e la denuncia, sapeva? La risposta la dicono i fatti. No! E siccome non sapeva, allora è altrettanto irresponsabile e dovrebbe dirlo! Lei ha dovuto adeguare l’edificio come avrebbe fatto chiunque di noi proprio per estinguere il reato! Adesso Basta!
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