Le Acli a Cassano Magnago, un riferimento in città e un “pungolo” per la comunità
In una sede ormai "storica" nel centro cittadino, il circolo cassanese si caratterizza per i forti servizi. Ma anche per il ruolo di stimolo del dibattito e di sostegno alle iniziative dei cittadini
La quindicesima tappa del nostro tour alla scoperta delle Acli del Varesotto, dopo Ispra, Bergoro, Caronno Varesino, Curiglia, Cadero, Garabiolo, Tradate, Castellanza, Busto Arsizio, Saronno, Cairate, Uboldo, Varese e Castelveccana, Prendiamoci cura
«Siamo sempre stati un circolo “di movimento”». È forse la sintesi migliore per le Acli di Cassano Magnago: ospitate in una sede ormai “storica” nel centro città, hanno sì una forte presenza nei servizi (dal patronato esistente fin dagli esordi fino al turismo), ma soprattutto sono un luogo di elaborazione, analisi sociale, sostegno alle forme di associazionismo – anche spontaneo – sui diversi temi. Un pungolo per la città intera.
Le Acli cassanesi, spiega il presidente Maurizio Toniato – hanno una storia che affonda le radici nel 1946, in un contesto di grande fermento per la classe lavoratrice e per il mondo cattolico. «All’epoca Cassano aveva 8.000 abitanti e il circolo si inseriva nel contesto di una presenza articolata del mondo cattolico, con incontri formativi sindacali e religiosi, in collegamento con la Democrazia Cristiana e le due parrocchie». In quei primi anni, però, c’erano anche esigenze molto pratiche. Il circolo si fece carico di attività concrete.
Si facevano distribuzioni straordinarie di legna e cibo per i bisognosi. Ed è stata importante l’assistenza ai profughi arrivati dal Polesine nel 1951
La sede del circolo ha sempre avuto un ruolo fondamentale nell’identità delle Acli. La prima sede, all’ex Caffè Centrale, «venne sottratta ai comunisti da don Spina», racconta con un sorriso Elvezio Bonicalza, consigliere ed ex presidente del circolo dal 1998 al 2015, rievocando gli anni in cui era frontale la competizione tra mondo cattolico e “socialcomunisti” (una competizione spesso positiva, come nella “corsa” per l’assistenza ai citati profughi del Polesine).

Nel 1952 nacquero due circoli distinti, corrispondenti alle due parrocchie di Santa Maria e San Giulio, in un quadro di campanilismo per cui gli abitanti delle due metà di paese erano simpaticamente soprannominati “Fruc” e “Maruc”. Lina Fasani, consigliera, ricorda anche la presenza e il ruolo delle donne nei primi anni, come Dolores Colombo, che si occupava del patronato, e Giovanna Lattuada. «In quegli anni, Don Giulio Colombo era il primo assistente spirituale e la sua guida fu fondamentale».
Una sede ormai “storica”, nel mezzo della cittadina
Nel 1972 i due circoli si fusero e la sede del circolo fu portata poi nel 1984 nell’attuale edificio di via San Giulio, uno stabile che prima aveva ospitato le poste, poi la caserma dei carabinieri e che quindi era anche percepito come un luogo di rilevanza pubblica e collettiva. Nel 1994 l’edificio fu acquistato dal circolo, facendone sempre più un punto di riferimento. In anni recenti è stato ampliato con salone, nuovi spazi e abbattimento delle barriere architettoniche: «La ristrutturazione è stata resa possibile grazie al lascito di un benefattore anonimo e alla consulenza dell’architetto Sammartini», spiega Toniato.

Luigia Puricelli, consigliera delle Acli, sottolinea come il circolo rappresenti «la casa dei cassanesi», come luogo aperto, che fornisce servizi ma anche spazi.
Quando i cassanesi pensano di fare qualcosa, il primo pensiero è rivolgersi alle Acli. È veramente, in questo, la casa dei cassanesi
Il circolo ha sempre avuto un forte legame con il territorio, e la sua collocazione fisica, ai margini del centro storico, ha contribuito a renderlo un luogo facilmente riconoscibile e accessibile a tutti.
Un “pungolo” per la comunità
Le Acli non sono state solo un punto di riferimento per l’assistenza, ma anche un “pungolo” per la comunità, un soggetto capace di sollevare problematiche e avanzare proposte, sottolinea Toniato:
C’era e c’è sempre più stata l’attenzione a denunciare problemi e proporre soluzioni. Una cosa mai viste bene dagli amministratori di turno, indipendentemente dal colore politico. Il circolo è sempre stato visto in un certo senso come luogo di opposizione
Tra anni Ottanta e Novanta, il circolo ha assunto un ruolo importante anche nelle battaglie ambientali e sociali. «Siamo stati un punto di riferimento per il comitato antinceneritore e per quello degli alluvionati», ricorda Bonicalza.
Va ricordato che la battaglia contro l’inceneritore ha avuto un impatto storico, creando una diffusa consapevolezza e spingendo Cassano a diventare un Comune pioniere dal punto di vista della raccolta differenziata.
«Qui ha trovato la sua prima sede anche il circolo di Legambiente, con cui cui collaboriamo su tante iniziative».

Un altro aspetto che caratterizza il circolo è la sua capacità di unire il sociale con la cultura. Le tradizioni, come il Rosario nei rioni in settembre e la festa di tesseramento a gennaio, continuano ad avere grande valore. «Ogni anno organizziamo anche il pranzo sociale, un momento di incontro che unisce i cassanesi», aggiunge Sanarico.
I servizi: un impegno concreto per il territorio
Le Acli di Cassano Magnago non sono solo un punto di riferimento per la cultura e la politica, ma anche per i servizi alla cittadinanza, a cominciare dal patronato insediatosi fin dall’inizio e che negli anni del boom ha seguito il tumultuoso sviluppo del paese divenuto cittadina. Nei documenti si ricorda Dolores Colombo che in bicicletta portava il servizio nelle nuove zone di espansione, prima ancora che diventassero quartieri veri e propri, in una cittadina che tra il 1951 e il 1961 vide aumentare del 50% il numero di abitanti.
Oltre al tradizionale patronato e al servizio fiscale e a quello di consulenza per colf e badanti, il circolo offre una vasta gamma di servizi, tra cui l’Orizzonte Lavoro, la consulenza per amministratori di sostegno e la facilitazione digitale. «Negli anni Novanta abbiamo introdotto il servizio fiscale, diventando un punto di riferimento non solo per Cassano, ma anche per Angera e Saronno», afferma Sanarico.

Il locale Centro Turistico Acli, fondato nel 1972, ha assistito oltre 11.000 persone fino al 2012, e anche oggi continua a servire circa 150 persone l’anno circa. «Nonostante la crisi, siamo sempre riusciti a rispondere alle esigenze dei cittadini», sottolinea Angelo Scandroglio, presidente del Cta. Anche se il numero di partecipanti ai servizi è sempre elevato, la sfida maggiore rimane quella della partecipazione attiva alla vita del circolo. «Molte persone si rivolgono alle Acli per i servizi, ma non c’è la stessa partecipazione nelle attività», nota Sanarico.
Le prospettive future: un impegno per le nuove generazioni
Guardando al futuro, le Acli di Cassano Magnago si pongono la sfida di coinvolgere le nuove generazioni. «La mancanza di ricambio generazionale è una preoccupazione costante», afferma Scandroglio. «C’è spazio per qualsiasi talento, ma è fondamentale coinvolgere i giovani nelle attività e nei progetti del circolo».
La collaborazione con le scuole, per esempio, è divenuto uno dei canali per le Acli.
In particolare con il laboratorio sul lavoro che culmina per il manifesto del Primo Maggio.«Oggi sono le scuole a cercarci», osserva Lina Fasani, consigliera, ricordando come oltre cento ragazzi siano coinvolti ogni anno.

Il manifesto del Primo Maggio è una tradizione cassanese, nata a fine anni Sessanta. «Era preparato da Mario Moroni e incentrato fin dall’origine su una frase sul tema del lavoro» continua Scandroglio.
Negli ultimi lustri il lavoro con le scuole ha dato una dimensione diversa: i manifesti vengono preparati da ragazze e ragazzi e poi ancora affissi nelle vie e nelle piazze. E i manifesti sul tema – centrale per le Acli – adornano anche il nuovo salone per incontri.

Inoltre, il circolo si sta impegnando a digitalizzare e archiviare la sua storia. «Abbiamo archiviato oltre 10.800 documenti grazie al lavoro di un collaboratore», racconta Scandroglio. «Stiamo anche lavorando a un progetto per la catalogazione delle iniziative passate, offrendo anche occasione ad una giovane donna, grazie alla Fondazione La Sorgente», aggiunge Luigia Puricelli.

“Sentinelle del territorio”
A dispetto della collocazione tra due città maggiori come Busto e Gallarate, direttamente confinanti, Cassano ha saputo sviluppare a fondo i servizi che sono il primo contatto che molti cittadini hanno con le Acli.

Ma il cuore del circolo – l’elemento più caratterizzante – rimane forse più l’altro, quello “movimentista”. Le Acli sono un attore importante nella vita politica e sociale della città e in questo trovano la loro vocazione, come dice Luciana Sanarico, attuale vicepresidente del circolo:
Abbiamo sempre cercato di essere sentinelle del territorio, accogliendo l’invito che ci stato fatto dall’arcivescovo Carlo Maria Martini .
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Emilio Corrao su Balli e abbracci: il flash mob di Cocquio Trevisago per dire “no“ alla violenza di genere
principe.rosso su Gallarate "capitale" della remigrazione: il comitato di estrema destra annuncia un presidio in città
Felice su Vandalizzate le lucine di Natale al Sacro Monte di Varese
PaoloFilterfree su Martelli: "Sovranisti a parole, genuflessi nella realtà. Così l’Italia si perde"
MarcoCx su Incendio nella notte in una fabbrica a Groppello di Gavirate, decine di uomini impegnati
Felice su Martelli: "Sovranisti a parole, genuflessi nella realtà. Così l’Italia si perde"














Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.