Giornalismo, AI e Big Tech: chi comanda davvero?
Se ne parlerà nel panel “Giornalismo, AI e Big Tech: squilibri di potere, dipendenze, responsabilità”, in programma giovedì 6 novembre dalle 14.30 alle 16.30 al Salone Estense di Varese
L’intelligenza artificiale ha cambiato il giornalismo, e questo ormai è un dato di fatto. Mentre le testate sperimentano strumenti digitali per scrivere, analizzare dati e distribuire contenuti, le grandi piattaforme tecnologiche diventano partner indispensabili — e allo stesso tempo, potenzialmente dominanti.
Le redazioni di oggi non si misurano più solo con la velocità delle notizie, ma anche con quella degli algoritmi. Mentre l’intelligenza artificiale entra in modo sempre più profondo nei processi giornalistici, le testate si trovano a collaborare con colossi tecnologici che dettano le regole del gioco. Ma chi detiene davvero il controllo in questo nuovo ecosistema mediatico?
Se da una parte la IA offre possibilità di riscatto per il giornalismo, spostando il focus verso contenuti di qualità e riducendo le distorsioni della mera visibilità algoritmica, dall’altra restano irrisolte le tensioni tra editori e piattaforme. Ne è un esempio il ricorso della Fieg e dell’Agcom contro Google per la gestione delle anteprime AI che sottolinea come gli editori chiedano trasparenza e il rispetto dei loro diritti.
Di questo delicato equilibrio parlerà il panel “Giornalismo, AI e Big Tech: squilibri di potere, dipendenze, responsabilità”, in programma giovedì 6 novembre dalle 14.30 alle 16.30 al Salone Estense di Varese, nell’ambito del Festival Glocal.
L’incontro esplorerà come le redazioni, spinte dall’urgenza di innovare e di mantenere sostenibilità economica, si trovino spesso in una posizione subordinata rispetto ai provider tecnologici. Un rapporto che solleva interrogativi sulla trasparenza degli algoritmi, sulla tutela dell’autonomia editoriale e sulla possibilità di costruire partnership più eque e sostenibili.
A confrontarsi su questi temi saranno Laura Amigo, ricercatrice presso l’Istituto di Media e Giornalismo dell’Università della Svizzera italiana e docente all’Università di Lille; Colin Porlezza, Senior Assistant Professor di Giornalismo Digitale all’USI e Research Fellow alla Columbia University; Aurelio Ravarini, Professore Ordinario di Organizzazione Aziendale e Sistemi Informativi alla LIUC – Università Cattaneo, dove si occupa di trasformazione digitale e innovazione e Alberto Puliafito, direttore di Slow News, protagonista di due giorni di workshop sull’Intelligenza Artificiale a Materia Spazio Libero di Castronno (qui le informazioni).
Voci autorevoli, provenienti da ambiti diversi ma complementari, che offriranno una riflessione approfondita sui rischi di dipendenza dalle piattaforme, sulla responsabilità dei media nell’uso dell’AI e sulle nuove forme di governance necessarie per tutelare l’integrità del giornalismo nell’era algoritmica.
L’incontro, organizzato in collaborazione con l’Osservatorio europeo di giornalismo, garantisce crediti per la formazione permanente dei giornalisti.
Per ottenere i crediti è necessario registrarsi sulla piattaforma Formazione giornalisti.
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