Sessant’anni a trenta metri dal lago: la storia di Nautica Lavazza a Brebbia
C’è un filo d’acqua — anzi, di lago — che lega tre generazioni della famiglia Lavazza. Un filo che scorre sulle rive del Maggiore fino ai cantieri di Brebbia, dove oggi Alfio Lavazza porta avanti con passione e visione l’eredità di suo padre Mario, fondatore della Nautica Lavazza
C’è un filo d’acqua — anzi, di lago — che lega tre generazioni della famiglia Lavazza. Un filo che scorre sulle rive del Maggiore fino ai cantieri di Brebbia, dove oggi Alfio Lavazza porta avanti con passione e visione l’eredità di suo padre Mario, fondatore della Nautica Lavazza.
È lui il protagonista della nuova puntata di Materia d’impresa, la rubrica Web TV di VareseNews che ogni lunedì e giovedì alle 14.30 racconta le eccellenze produttive del Varesotto.
Una storia nata quasi per caso
Tutto comincia negli anni ’60, quando Mario Lavazza, allora tornitore alla Tosi di Legnano, viene chiamato da un benestante dell’epoca per sistemare un motore fuoribordo. Un giorno un signore con una barca e un motore rotto gli chiede di aggiustarlo, ma poi gli dice qualcosa che cambia tutto: “Mario, tu il tornitore non lo devi fare. Mi devi mettere a posto le barche. Apri un cantiere”. Nasce così, quasi per sbaglio, la storia della Nautica Lavazza. Nel 1968, con una visione che ancora oggi Alfio guarda con una certa meraviglia, il padre decide di costruire il cantiere prima a Ranco e poi nella palude accanto alle Sabbie d’Oro a Brebbia. «Era un gesto di lungimiranza incredibile per i tempi, il genere di decisione che solo gli uomini di quella generazione sapevano prendere, con una quinta elementare e uno sguardo che vedeva anni luce avanti» spiega Alfio.
Sessant’anni a trenta metri dal lago
«Posso dire che vivo da sessant’anni a trenta metri dall’acqua – racconta Alfio Lavazza – E non c’è mai stata forzatura, solo passione». Una passione che ha contagiato anche i figli — la terza generazione della Nautica — cresciuti come lui tra vele, motoscafi e rimessaggi. «Essere gente di lago conta – spiega – Ogni volta che torno da un viaggio e passo davanti alla Rocca di Angera o a Santa Caterina del Sasso, mi rendo conto di vivere in un posto unico al mondo».

Un cantiere dove la tradizione incontra l’innovazione
Oggi la Nautica Lavazza è una realtà consolidata che unisce il fascino delle barche d’epoca alla tecnologia più moderna. Durante l’estate il cantiere è in piena attività tra rimessaggi e manutenzioni, mentre d’inverno si lavora al restauro di modelli storici — come i leggendari Riva o le barche a vela degli anni ’30. Proprio da uno di questi restauri è nato anche un brevetto innovativo: un sistema costruttivo per alberi in legno con struttura alleggerita e profilo aerodinamico, che rende l’albero tradizionale performante come uno in alluminio. «Ne abbiamo forniti anche in Svizzera, Inghilterra e Germania», racconta con orgoglio Alfio. Il bacino di utenza principale resta Milano e la provincia di Varese, ma non mancano armatori svizzeri e appassionati da tutta Europa. «C’è chi ha il trenta metri al mare e il Riva sul lago» sorride Lavazza
La sfida del futuro: formare nuove competenze
Non tutto però è semplice. «Il problema più grande è trovare personale qualificato – ammette – Da noi manca una scuola specifica e per imparare servono anni di esperienza e tanta passione». Molti dei tecnici che oggi collaborano con l’azienda sono ex dipendenti diventati artigiani indipendenti. «Cerco di formare giovani, ma serve tempo e dedizione. È un mestiere che non si improvvisa».
Dalle barche al volo
Accanto alla nautica, Alfio Lavazza coltiva un’altra grande passione: il volo. Pilota di aliante e appassionato di parapendio e deltaplano, ha portato anche questa esperienza dentro il suo lavoro. «Riverniciando il mio primo aliante ho iniziato a collaborare con ACAO per la verniciatura degli aeromobili – racconta – Alla fine, precisione e cura dei dettagli sono le stesse, sia per una barca che per un aereo».
Guardando avanti
Tra progetti futuri e sogni personali — come un viaggio intorno al mondo e un camion 4×4 autocostruito — Alfio Lavazza continua a portare avanti la visione di suo padre: «Spero che i miei figli e il team che stiamo costruendo riescano a mantenere lo spirito e la lungimiranza con cui tutto è iniziato. Mio padre vedeva avanti di decenni, e il nostro compito è essere all’altezza di quella visione».
Materia d’impresa torna giovedì 23 alle 14.30 con Patrizia Ghiringhelli delle Rettificatrici Ghiringhelli di Luino, azienda leader nelle macchine utensili di alta tecnologia, con un’attenzione particolare alle nuove generazioni.
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