Lettera di protesta sulla gita, il dirigente del Liceo Ferraris: “La mia porta è sempre aperta e il confronto non è mai mancato”

Il dirigente Marco Zago replica alla lettera di uno studente deluso: “Comprendo l’amarezza, ma la scuola sta cercando soluzioni nel rispetto delle regole e delle persone"

Preside Marco Zago

«Mi è dispiaciuto leggere quella lettera: la mia porta è sempre stata aperta e i ragazzi lo sanno. Se il modo di affrontare un problema è scrivere a un giornale per provocare una reazione, non credo sia opportuno: nel nostro liceo il dialogo non è mai mancato».
Con queste parole Marco Zago, dirigente del liceo scientifico Galileo Ferraris di Varese, risponde alla lettera di uno studente che ha espresso pubblicamente la propria delusione per la mancata gita di classe all’ultimo anno.
Il preside chiarisce innanzitutto che gli studenti e le famiglie erano stati informati fin da settembre. «Abbiamo convocato i consigli di classe con rappresentanti di studenti e genitori proprio per pianificare i viaggi d’istruzione, perché servono mesi di anticipo per ottenere tariffe e servizi adeguati. Molti genitori mi hanno scritto e con diversi ho parlato di persona».

NON POSSO FORZARE I DOCENTI

Uno dei punti più discussi riguarda la disponibilità dei docenti ad accompagnare le classi. «Il viaggio d’istruzione non è un obbligo contrattuale – sottolinea il dirigente -. Se un insegnante ha motivi personali o familiari che gli impediscono di assentarsi più giorni, non può essere forzato. Accompagnare gli studenti non comporta un compenso aggiuntivo né particolari tutele. È una scelta di disponibilità e responsabilità che va rispettata».

DIVERSE SOLUZIONI

Sul piano organizzativo, la scuola ha proposto diverse soluzioni. «Avevamo ipotizzato la Normandia, luogo di grande valore storico e artistico, ma il viaggio sarebbe durato almeno sei giorni con costi troppo elevati. Abbiamo poi lasciato ai consigli di classe libertà di scelta, suggerendo mete sostenibili come, per esempio, Monaco, invitando ad accorpare più classi per ridurre spese e garantire accompagnatori sufficienti».
Tuttavia, in alcune sezioni non si è raggiunto il numero minimo di docenti disponibili: «Servono almeno due accompagnatori ogni quindici studenti, più un sostituto per eventuali imprevisti. Senza queste condizioni, partire sarebbe irresponsabile».

I PROGETTI SPECIFICI NON SONO PRIVILEGI

Zago respinge l’idea di classi di serie A e serie B. «I ragazzi che sono andati a Lisbona appartengono al liceo sportivo e hanno seguito un progetto specifico di discipline acquatiche già definito lo scorso anno. Chi andrà a Washington partecipa a uno scambio culturale biennale sostenuto dall’ambasciata americana, condiviso anche con altre scuole. Non sono privilegi, ma percorsi diversi legati all’indirizzo di studi».

STIAMO ANCORA CERCANDO SOLUZIONI

C’è anche il nodo dei limiti di spesa nazionali: «Da quest’anno ogni istituto non può superare 140mila euro per viaggi e visite. Per scuole grandi come la nostra è una soglia che si raggiunge in fretta: per andare oltre servono procedure complesse con l’Ufficio scolastico regionale». Il liceo ha comunque previsto un fondo interno per aiutare le famiglie in difficoltà economica.
«Capisco la delusione degli studenti la gita dell’ultimo anno è un momento importante – conclude il dirigente scolastico -. Ma ci sono regole di sicurezza, vincoli economici e scelte personali che non possiamo ignorare. Stiamo ancora cercando soluzioni, magari accorpando classi o coinvolgendo nuovi docenti, ma i tempi e le procedure vanno rispettati. Parlare insieme è sempre possibile, scrivere lettere pubbliche non aiuta a risolvere i problemi».

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Pubblicato il 02 Ottobre 2025
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