Oltre cento partecipanti al convegno “Nòmos e Psyché”: al Centro Gulliver si parla di salute mentale e giustizia
Al centro Gulliver magistrati, clinici e istituzioni hanno affrontato il rapporto tra legge e salute mentale, tra carenze strutturali e nuove prospettive di cura
Grande partecipazione questa mattina al Centro Gulliver di Varese per il convegno “Nòmos e Psyché: dialogo tra legge e salute mentale”, che ha riunito oltre 100 persone e 12 tra relatori e moderatori per affrontare il delicato confine tra diritto e sofferenza psichica.
Promosso dallo stesso Centro Gulliver, l’incontro ha voluto creare uno spazio di confronto tra il mondo giuridico e quello clinico, unendo esperienze e professionalità diverse per generare nuove risposte e pratiche condivise.
Il confronto tra giustizia e clinica
Il presidente del Centro Gulliver Emilio Curtò ha ricordato come il rapporto tra legge e infermità mentale sia un tema antico, ma sempre attuale: «Oggi il giudice non è più solo, può contare sul supporto di esperti per indagare la malattia mentale».
Il convegno si è aperto con la proiezione del trailer del documentario San Damiano, introdotto dal regista Alejandro Cifuentes, per poi articolarsi in due sessioni tematiche.
Le due anime del convegno
Nella prima parte, dedicata agli aspetti giuridici, si è discusso di imputabilità, misure di sicurezza e reinserimento sociale con contributi del magistrato Giuseppe Fazio, della dottoressa Benedetta Rossi (Magistrato di Sorveglianza) e con la testimonianza narrativa proposta da Claudia Speggiorin del Centro Gulliver.
La seconda sessione, di taglio clinico, ha visto gli interventi di Giuseppe Lombardi, Nicola Poloni e Alessia Cicolini, che hanno affrontato il ruolo della perizia psichiatrica e le difficoltà del sistema REMS, tra carenza di posti letto e lunghe liste d’attesa.
Appelli e riflessioni finali
Il convegno si è chiuso con un appello concreto da parte del presidente Curtò: «Abbiamo bisogno di più spazio per prenderci cura delle fragilità. Se qualcuno potesse donarci un edificio, farebbe un grande regalo alla comunità».
A sottolineare la rilevanza sociale del tema è intervenuto anche il Prefetto di Varese, Salvatore Pasquariello, che ha lanciato un allarme sui giovani: secondo l’OMS, in Lombardia circa un adolescente su cinque soffre di disturbi psichici, soprattutto ansia e depressione.
Una giornata intensa, che ha unito professionisti, istituzioni e cittadini attorno a un tema sempre più centrale: la salute mentale come responsabilità collettiva.
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