Quasi 1.500 chilometri in moto sullo sterrato in 24 ore: record battuto nel Milanese
Silvio Sabba e Valerio Boni hanno quasi doppiato il precedente limite per le moto di serie con pneumatici originali percorrendo 1.462 Km su una pista ricavata all'interno della Tenuta Roverbella

È pronta per entrare nel Guinness dei primati l’impresa di due motociclisti – Silvio Sabba e Valerio Boni – compiuta a Pantigliate, comune della provincia di Milano. Sabba e Boni hanno percorso quasi 1.500 chilometri (1.462,114) in 24 ore su un fondo sterrato, quasi doppiando il precedente limite che era di 650 Km.
Per l’impresa Sabba e Boni hanno utilizzato – come da regolamento – una moto di serie con pneumatici originali, una Ducati Scrambler, e hanno dovuto superare un imprevisto che stava per far saltare tutto. In origine i due avrebbero dovuto utilizzare un tracciato ricavato a Frinco, in provincia di Asti, ma le piogge dei giorni precedenti al tentativo hanno trasformato il fondo argilloso in una poltiglia impraticabile per gomme “80% strada”. Il piano B è arrivato in poche ore: un rettilineo sterrato di circa 600 metri raccordato da due tornanti stretti nella Tenuta Roverbella, a Pantigliate. Non l’ideale – perché impone ripartenze da fermo a ogni inversione – ma sufficiente per portare a termine la prova con tanto di record.
In tutto i due hanno completato 1.158 giri del tracciato per un’impresa che era in cantiere da circa un anno. Sabba è una delle 57 “Guinness Icons” del mondo perché ha conquistato 662 record in 12 anni, 180 dei quali ancora imbattuti (anche quello del maggior numero – 43 – di persone saltate con una moto). Boni, giornalista e “maratoneta” dei primati, è diventato cacciatore di record in tempi più recenti e si è specializzato sulle distanze delle 24 ore.
Le linee guida del primato prevedevano la possibilità di utilizzare una moto a testa, ma Silvio e Valerio hanno preferito alternarsi alla guida della Ducati Full Throttle, tenendo la Scrambler Nightshift come moto di riserva. Il problema più rilevante è accaduto dopo circa tre ore quando un taglio sullo pneumatico posteriore ha imposto il passaggio alla moto di scorta, applicando i 15’ di stop previsti dalle linee guida in caso di guasto non riparabile. Ripristinata la ruota, i due sono tornati alla moto principale e nel corso della prova hanno dovuto affrontare una nuova foratura meno grave. Partiti poco dopo le 14, hanno valicato la quota record intorno a mezzanotte e hanno poi potuto consolidare il primato gestendo il ritmo per evitare rischi.
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