“Visione e ambizione”: a Ville Ponti il convegno per i 30 anni di Jeliuc, la junior enterprise dell’università Cattaneo
Dal racconto dei fondatori al dialogo con le aziende, gli studenti dell'Università Cattaneo protagonisti del convegno ideato per riflettere sul valore della consulenza e sul futuro dei giovani professionisti

La grande sala di Ville Ponti era piena di studenti, ex membri e docenti della Liuc. Insieme a imprenditori e rappresentanti delle istituzioni, hanno ripercorso, sabato 18 ottobre, trent’anni di storia di Jeliuc Consulting, la junior enterprise nata all’Università Cattaneo per portare la cultura della consulenza aziendale dalle aule dell’università al mondo del lavoro.
Più che una celebrazione, quella del trentennale è stata una giornata di lavoro e di scambio, con workshop, tavole rotonde e incontri dedicati al rapporto tra università e territorio. Sullo sfondo, a fare da fil rouge, il motto scelto per l’occasione: United by vision, driven by ambition.
Ad aprire la cerimonia di lunga giornata, sono state due studentesse dell’università di Castellanza, le le project manager Sara Ascalon e Sofia Barberi, seguite dal presidente Andrea Firsech, che ha ricordato lo spirito originario dell’associazione fondata nel 1995: «Siamo sempre stati abituati a sgomitare e a scalpitare per dare un impatto concreto ai giovani del territorio. Mi auguro che, anche sotto la nostra conduzione, questa realtà sia rimasta fedele all’obiettivo iniziale, ovvero contribuire a una nuova generazione capace di lanciarsi in iniziative e di non fermarsi mai».
Accanto a Firsech, tra gli ospiti anche Riccardo Cavarretta, rappresentante di una Junior Enterprise di un’altra università, quella dell’Insubria: «L’obiettivo che ci poniamo è di uscire dagli schemi accademici e portare nella realtà dei progetti ciò che impariamo sui libri. È così che si sviluppa un vero approccio imprenditoriale».
Un passaggio ideale raccolto dal presidente della Camera di Commercio di Varese, Mauro Vitiello, che ha sottolineato il valore delle idee e della responsabilità condivisa: «Il vero valore aggiunto è sempre dentro di voi. Non possiamo fare promesse, quello spetta maggiormente al mondo della politica, ma come ente siamo in grado di scaricare a terra le vostre idee».
La rettrice Anna Gervasoni ha invece allargato l’orizzonte al futuro della Liuc, confermando la nascita del progetto Open Lab: «La vostra esperienza è parte di un racconto bellissimo che sono gli anni dell’università. Con Open Lab vogliamo offrire nuovi spazi per lavorare e creare insieme, allievi e alunni».
A riportare la memoria agli inizi è stato il professor Fernando Alberti, tra i fondatori di Jeliuc, che ha descritto la junior enterprise come «un’impresa che raggiunge la maturità, dati i suoi trent’anni, ma che ogni anno si rinnova come una startup». Nelle sue parole, l’essenza di un progetto che vive di passione e competenza: «È nato tutto dalla voglia di costruire, di provare a fare. E questo spirito deve restare in tutti voi».
Dal palco anche Luigi Riva, presidente di Assoconsult Confindustria, che ha ricordato come il mondo della consulenza in Italia assorba ogni anno migliaia di giovani laureati: «L’università è un allenamento, serve non solo a costruire competenze ma anche a imparare a divertirsi. Come diceva Kobe Bryant, vi divertirete più in allenamento che in partita».
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