A Castiglione Olona la Dislocanda cresce, il ristorante sociale arriva a Palazzo Clerici
Il ristorante sociale di Castiglione Olona che dà lavoro a ragazzi con situazioni di fragilità raddoppia: la Dislocanda avrà anche a disposizione i locali di Palazzo Clerici, riaperto dopo un lungo restauro. L'antico edificio risale alla fine del quindicesimo secolo
Un abbraccio. Forte, silenzioso, uno di quelli da cui non si sgattaiola via, ma in cui ci si rifugia. Una stretta che dura a lungo e sancisce l’esistenza di un legame autentico.
L’abbraccio è quello fra la comunità di Castiglione Olona e la Dislocanda, il ristorante sociale sorto solo pochi anni fa, ma capace di conquistare il suo posto nella ristorazione locale.
Era il 25 marzo 2023, quando, grazie al contributo di Fondazione Cariplo, l’impresa sociale Il Centro srl di Malnate ebbe l’ambizione di offrire una possibilità concreta ad alcuni giovani con alle spalle vite all’insegna della fragilità. Avere un lavoro è un fondamentale strumento di emancipazione e, decisi a investire proprio su questo principio cardine, si aprì il locale al civico 40 di via Roma.

In questi anni, un pranzo e una cena dopo l’altra, i castiglionesi (ma anche turisti, pellegrini della via Francisca del Lucomagno o semplici residenti nei paesi vicini, ndr) hanno imparato ad apprezzare la cucina della Dislocanda, ma non solo.
I ragazzi impegnati fra fornelli e servizio ai tavoli sono diventati un volto familiare e amico per i commensali, coccolati dai buoni piatti, ma anche dall’atmosfera conviviale che si respira nel locale. La sensazione di essere lì tutti per lo stesso scopo – valorizzare un progetto solidale che tanto può donare – diffonde una gioiosa sensazione a chi varca l’ingresso.

Ed è con questo spirito che tanti cittadini – insieme a rappresentanti delle Istituzioni e delle Forze dell’Ordine – hanno accettato l’invito a prendere parte, domenica 23 novembre, all’inaugurazione del nuovo spazio del ristorante, a pochi passi dal locale: in quel Palazzo Clerici che porta con sé una storia antica.
L’invantevole edificio – risalente alla fine del quindicesimo secolo – è stato recentemente ristrutturato e in tanti hanno tenuto gli occhi spalancati per tutta la sera, ammirando affreschi, volte e arredi, che collocano il palazzo nel lungo elenco di tesori d’arte, storia e architettura che il borgo castiglionese possiede e mostra al mondo orgoglioso.


Chiuso per diverso tempo, Palazzo Clerici ha di nuovo visto la luce grazie ad una partnership fra gli eredi degli antichi proprietari, Roberto e Camillo Clerici, figli di Carlo e Teresa: grazie ad un accordo proprio con la Dislocanda, il portone di legno del civico 52 di via Roma è stato spalancato.

«Io e le mie sorelle abbiamo deciso di ridare vita a questa casa, luogo in cui passammo estati felici da bambine – confida la signora Carla Sora, una delle attuali proprietarie – Lo scorso anno abbiamo riflettuto sull’importanza di far tornare a splendere questa antica dimora. Mi sono incontrata con Stella (Fracassi, responsabile del progetto Il Centro, ndr) ed è nata così questa collaborazione fra Palazzo Clerici e la Dislocanda. È bello per noi pensare che in questo luogo lavoreranno ragazzi con situazioni di fragilità». Accanto a Carla, la proprietà accomuna anche Benedetta Arria Flavia e Lucilla.
E galeotto fu un pranzo alla Dislocanda: a svelarlo è proprio Fracassi. «Carla è venuta un giorno a pranzo da noi e da quell’occasione abbiamo iniziato a progettare insieme questo nuovo spazio, offertoci in concessione dalle eredi degli antichi proprietari. L’edificio si affiancherà al nostro ristorante e qui i nostri ragazzi potranno cimentarsi anche nell’organizzazione di eventi».
Tante le aspettative, dunque, per un nuovo spazio di incontro, buon cibo, ma soprattutto per un progetto che racconta una storia di accoglienza e inclusione sociale, apprezzata da tutta Castiglione. I numeri parlano da soli: grazie alla Dislocanda, sulle “Fragilità” sono due i ragazzi assunti e tre i tirocinanti, mentre un quarto è in procinto di arrivare.
«In pochi anni è grande la soddisfazione per il legame che si è instaurato con la gente – confida Fracassi con qualche parola condita di emozione – Recentemente abbiamo chiuso per due settimane per un riassetto dell’organico e mettere a punto gli ultimi dettagli prima di iniziare a Palazzo Clerici».

«Ebbene, tanta gente ci chiamava, si metteva a disposizione per aiutarci a cercare il personale mancante e per sostenerci. Significa che il nostro progetto è stato capito, che le persone tengono davvero alla nostra Dislocanda. E noi ne siamo grati».
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