“L’AI? Usiamola per togliere le rotture di scatole”: Frecht chiude Glocal 2025
Francesco "Frecht" Olivieri ha guidato un workshop operativo per imparare a usare l’AI generativa come supporto nei progetti comunicativi, senza rinunciare a identità e coerenza narrativa
L’ultimo incontro di Glocal 2025 ha visto protagonista Francesco “Frecht” Olivieri, esperto di intelligenza artificiale applicata alla comunicazione digitale e ai linguaggi audiovisivi. Nell’ambito degli Slow News Day 2025, che si è svolto a Castronno nella sede di Materia, Frecht ha portato un interessante workshop sulle AI generative tra creatività e strategia social.
Il robot che fa il lavoro noioso
Il tema centrale dell’incontro è stato l’utilizzo delle AI generative per alleggerire quei lavori noiosi che appesantiscono la creazione di contenuti per i social network. «Le intelligenze artificiali – ha spiegato Olivieri – non vanno viste come un nemico della creatività, ma come un supporto per gestire tutte quelle attività operative, ripetitive, che spesso tolgono tempo e energia». Una metafora ricorrente è stata quella dello “stagista robot”: non un autore, ma un assistente che si occupa di bozze, sottotitoli, ricerche, ottimizzazioni SEO, impaginazioni.
Tra automazione e relazione
Durante il workshop è stato tracciato un confine chiaro tra ciò che può essere automatizzato e ciò che invece richiede una voce umana e relazionale: le AI possono generare caption, grafiche, format e persino piccoli video, ma resta centrale il ruolo dell’autore nel selezionare, editare, decidere cosa pubblicare e come costruire una relazione autentica con il pubblico.
Una parte significativa è stata dedicata all’analisi di strumenti concreti – da Gemini a Opus Clip, da CapCut a Canva – con esempi pratici su come sfruttarli per migliorare la distribuzione di contenuti video, realizzare copertine efficaci, adattare un’intervista a formati brevi per Reel, Shorts e TikTok, senza perdere la coerenza narrativa del progetto.
L’algoritmo non è un nemico
Molti i consigli utili per chi si occupa di contenuti giornalistici e culturali, a partire dal concetto che «l’algoritmo non va assecondato in modo cieco, ma capito e utilizzato per raggiungere il proprio pubblico». Dalla scelta dei titoli alla cura dei sottotitoli, dalla creazione di descrizioni ottimizzate per YouTube fino alle strategie per testare nuovi strumenti digitali in fase di lancio, Olivieri ha proposto un approccio pratico, accessibile e sostenibile.
L’obiettivo di questa “collaborazione” con gli strumenti messi a disposizione dall’intelligenza artificiale è quello di costruire una strategia social sostenibile, coerente con la propria identità, capace di sfruttare le potenzialità dell’AI senza perdere la voce del progetto.
Qui potete vedere la registrazione dell’incontro:
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