Lombardia al vertice dell’innovazione. Startup protagoniste della crescita nazionale
Il nuovo report di InnovUp e Assolombarda conferma la leadership della regione: 25 mila occupati, 6 miliardi di fatturato e un ecosistema che traina il sistema produttivo del Paese
La Lombardia si conferma epicentro dell’innovazione italiana. Lo evidenzia la seconda edizione del report sull’impatto occupazionale delle startup innovative realizzato da InnovUp e Assolombarda, che fotografa una filiera in costante crescita e sempre più strategica per la competitività nazionale. La regione ospita il 27% delle startup attive in Italia: oltre 6.500 imprese che impiegano 25,1 mila addetti, pari al 37% dell’occupazione nazionale del settore. Da sole generano 6 miliardi di euro di fatturato, il 41% del dato complessivo.
Nel Quadrilatero di Assolombarda – Milano, Lodi, Monza-Brianza e Pavia – si concentra il cuore pulsante dell’ecosistema: quasi 5.000 startup ed ex-startup, di cui il 92% nella Città Metropolitana di Milano. Qui trovano impiego oltre 21.400 lavoratori, il 31% degli occupati del settore, mentre il fatturato supera i 5,2 miliardi di euro e il valore aggiunto 1,3 miliardi, con una produttività di 61,3 mila euro per dipendente, ben al di sopra della media nazionale.
Il report analizza 24.261 startup ed ex-startup attive in Italia nel 2024, responsabili di 68.526 posti di lavoro, in crescita del 4% sul 2023. Dall’avvio del sistema, nel 2012, la filiera ha generato quasi 244 mila nuovi impieghi e mobilitato oltre 47 miliardi di euro. Le giovani imprese ad alta crescita – le “Gazzelle” – sono oggi 75 e hanno creato più di 4.800 posti di lavoro. Accanto a un aumento delle acquisizioni (116 nel 2024), cresce però anche il tasso di mortalità, al 6%.
Gli interventi dei rappresentanti del settore convergono su un punto: per consolidare questi risultati servono investimenti, semplificazioni e un quadro normativo stabile. Federico Chiarini (Assolombarda) sottolinea la necessità di orientare il risparmio italiano verso l’economia reale, mentre Chiara Petrioli (InnovUp) ribadisce la maturità raggiunta dalla filiera e l’urgenza di politiche di supporto strutturali. Maria Anghileri (Confindustria Giovani) richiama infine la sfida globale. Senza un vero “Youth Deal” e un’Europa più competitiva, il divario con Stati Uniti e Cina rischia di ampliarsi.
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