Violenza di genere, nel 2025 il Centro Eos ha seguito 193 donne: “Servono riconoscimento politico e risorse stabili”
Dal 1° gennaio al 25 novembre il Centro Eos ha preso in carico anche 6 rifugiate con 17 minori e 46 donne straniere. Numeri che confermano un bisogno crescente di sostegno e un lavoro quotidiano che Eos rivendica come scelta politica
Dal 1° gennaio al 25 novembre 2025 il Centro Eos ha preso in carico 193 donne, un dato che descrive con immediatezza la portata del lavoro svolto e la necessità di un presidio stabile sul territorio. Di queste 115 si sono rivolte al centro per la prima volta. Tra le donne seguite compaiono 6 rifugiate accompagnate complessivamente da 17 minori, mentre sono 46 le donne straniere, 25 delle quali al primo accesso. Numeri che raccontano storie diverse e situazioni spesso complesse, ma soprattutto l’importanza di un accompagnamento strutturato e continuativo.
L’attività quotidiana del Centro Eos si radica in un’identità politica precisa, che affonda le sue origini nel movimento femminista. «Eos nasce dal movimento femminista e continua a essere un presidio di libertà e autodeterminazione per tutte le donne – spiega la presidente Marzia Giovannini – Il nostro non è un luogo neutro o assistenziale, ma uno spazio politico dove si costruisce una cultura del cambiamento, del rispetto e della parità». Il lavoro del centro si fonda sull’accoglienza, sull’ascolto e sulla costruzione di percorsi di fuoriuscita dalla violenza, riconoscendo che la violenza di genere non è un fatto isolato ma il prodotto di un sistema patriarcale che tollera disuguaglianze e forme di esclusione. «Servono finanziamenti stabili e il riconoscimento politico del nostro lavoro – aggiunge Giovannini – perché senza basi solide è difficile costruire un futuro in cui parole come “libertà” e “diritti” siano davvero accessibili a tutte».
In occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Eos rinnova pubblicamente questo impegno e propone un programma diffuso sul territorio. Le iniziative prendono avvio il 20 novembre con un banchetto informativo al mercato di Arcisate e proseguono il 21 novembre con l’incontro dedicato alle studentesse e agli studenti del Liceo Classico “Cairoli”. Il 25 novembre Eos aprirà le proprie porte alla cittadinanza, parteciperà al presidio “PuntoFucsia” in piazza Carducci a Varese insieme a FemVa e alla Rete degli Studenti Medi, incontrerà le classi del Liceo “M. Curie” di Tradate e sarà presente ai mercati di Laveno Mombello. La giornata culminerà con lo spettacolo teatrale all’Auditorium Sant’Ambrogio e con l’inaugurazione della nuova panchina rossa a Morazzone.
Le attività continueranno il 26 novembre con un intervento presso la Palazzina della Cultura di Daverio, il 27 novembre con i laboratori didattici all’I.C. Gazzada/Morazzone e il 28 novembre con gli appuntamenti all’I.C. Buguggiate e lo spettacolo teatrale al Teatro Nuovo rivolto alle scuole di Varese. La chiusura del mese è prevista per il 30 novembre con una camminata contro la violenza di genere, seguita da un intervento conclusivo e da una serata tematica presso “L’Ostinata” di Morazzone.
Accanto alle iniziative pubbliche, è già in distribuzione il calendario EOS 2026, dedicato alle Maestre. Il progetto nasce dal lavoro delle studentesse e degli studenti delle classi 4ªA, indirizzo figurativo, e 4ªH, indirizzo scenografia, del Liceo Artistico A. Frattini di Varese, coordinati dalla professoressa Claudia Canavesi. Il calendario propone ritratti in bianco e nero poggiati su fondi a colori ispirati ai testi delle scrittrici selezionate, un omaggio visivo a donne che sono state riconosciute come punti di riferimento nella letteratura internazionale, spesso meno citate rispetto ai colleghi uomini. Anche quest’anno la realizzazione del calendario è stata sostenuta dallo SPI CGIL Varese.
Eos sarà in diretta a Radio Materia martedì 25 novembre alle 16.30
Arte, incontri e cultura per dire no alla violenza sulle donne. Gli eventi a Varese e in provincia
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