Da una domanda a ChatGPT al Politecnico di Losanna. La storia di Davide Ferraro
Con il supporto della Fondazione Comunitaria del Varesotto e la misura "talento e futuro", un’esperienza di ricerca internazionale per un giovane ingegnere
Questa è una storia che parte da Marchirolo e arriva a Losanna in Svizzera, dentro uno dei contesti universitari più ambiti per chi sceglie ingegneria. Per una volta non si celebra solo il merito o il talento, bensì la caparbietà nel tracciare una strada che può essere di esempio per altri. Per quali ragioni è importante raccontare questa storia lo facciamo dire al protagonista, Davide Ferraro: «Le occasioni vanno colte e le esperienze vanno fatte. Ecco perché bisogna provarci fino all’ultimo».
Questa storia è dunque il racconto di un percorso frutto dell’ostinazione. C’è una domanda che nasce da un bisogno, c’è una rete che si attiva, ci sono risorse che si aggregano. Tutto questo permette a un giovane studente di concentrarsi su un’esperienza formativa ad alta specializzazione.
MI CHIAMO DAVIDE E HO 24 ANNI
Davide, ha 24 anni e abita a Marchirolo in provincia di Varese, al confine con la Svizzera. È il primo assegnatario del “Carlo Sacchi Future Talent Award”, programma inserito nell’iniziativa “Talento e Futuro” della Fondazione Comunitaria del Varesotto. Un sostegno concreto, grazie al quale la Fondazione sta coprendo interamente i costi della sua permanenza per tre mesi a Losanna, dove Ferraro sta svolgendo la tesi magistrale all’École Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL). È in questo contesto che si inserisce l’avvio del “Carlo Sacchi Future Talent Award” per il triennio 2025-2027, reso possibile da una donazione dell’ingegner Giovanni Poggi, filantropo del territorio, e dedicato alla memoria dell’ingegner Carlo Sacchi. Un percorso che ha trovato anche l’appoggio di Fondazione Cariplo, chiamata a condividere l’investimento.
VOGLIO FARE L’INGEGNERE NUCLEARE
Davide arriva a Losanna con un percorso tecnico-scientifico impeccabile. Dopo la triennale in Ingegneria Matematica al Politecnico di Milano, oggi frequenta la magistrale in Ingegneria Nucleare, con l’idea di orientarsi verso ricerca e sviluppo nel settore energetico e nucleare, tra modellazione e simulazione numerica. Al Politecnico di Losanna, proprio in questi mesi, sta lavorando alla tesi dal titolo provvisorio “Strengthening OFFBEAT verification and testing” e tra le attività previste ci sono: la riproduzione di test sperimentali selezionati (punch, pull, bending) per la verifica dei solver termo-meccanici, l’ampliamento dei test unitari, una matrice di testing per l’integrazione continua e il lavoro sull’interfaccia tra OFFBEAT e MFront.
LA DOMANDA A CHATGPT
Ma il valore di questa storia, intercettata dal progetto “Talento e Futuro”, è aver creato le condizioni affinché un giovane studente possa fare davvero esperienza. Davide cercava un’occasione all’estero e l’ha chiesta al suo docente. «Volevo un po’ staccarmi da casa e fare un’esperienza di lavoro in un’università straniera», racconta.
L’opportunità arriva proprio su Losanna, ma c’è un ostacolo: essendo Losanna in Svizzera non ci sono le classiche borse Erasmus. Apparentemente non ci sono vie di uscita: o partire e sostenere costi elevati oppure restare a Milano. Davide decide di provarci, ma senza voler gravare sulla famiglia. «I miei genitori mi avrebbero sostenuto, però sinceramente non mi andava di pesare».
Cerca bandi e borse, ma non trova nulla che si adatti al suo caso. E così un pò per disperazione decide di chiedere consiglio a ChatGPT la cui risposta è immediata: «Esiste la fondazione comunitaria del Varesotto».
Scrive una email alla fondazione e la prima risposta, però, non è quella sperata. In quel momento non ci sono fondi dedicati. Poi, nel giro di pochi giorni, il cambio di scenario.
Massimiliano Pavanello, segretario generale della fondazione, ricostruisce così la svolta: «Effettivamente la prima volta che ci ha scritto Davide i fondi non c’erano. Subito dopo, però, si è avvicinato a noi un filantropo interessato a sostenere giovani in ambito Stem. A quel punto avevamo già un caso concreto da potergli presentare e il percorso si è sbloccato rapidamente».
La possibilità di avere delle risorse per Davide Ferraro è stata un’esperienza che ha aiutato la Fondazione a mettere a fuoco un’azione strutturata. «L’incontro con il bisogno di Davide e con questo filantropo ha permesso di affinare il pensiero in un’azione specifica, fino a trasformare “Talento e Futuro” in una linea consapevole della programmazione» sottolinea Pavanello.
CREARE LE GIUSTE CONDIZIONI
Nel racconto emerge anche un punto chiave, ovvero la scelta di garantire allo studente la serenità necessaria per concentrarsi sull’esperienza. Pavanello lo dice chiaramente: «Vogliamo lasciargli la tranquillità di dedicars a quello che vive in quel momento», coprendo costi come affitto, spostamenti e ciò che serve per non trasformare la tesi all’estero in una corsa a ostacoli.
Davide Ferraro lo traduce in vita quotidiana. Quando gli si chiede cosa abbia significato quel sostegno, risponde perentorio «Mi sono sentito sollevato». E spiega perché la «tranquillità» non va considerata un semplice dettaglio. «Arrivi al weekend che sei molto stanco». Senza il contributo, avrebbe dovuto lavorare anche nei fine settimana. Così, invece, ha potuto recuperare energie. «Non avrei avuto il momento per rilassarmi e questa cosa mi ha anche aiutato ad avere lo sprint».
IL PRECEDENTE
A fare da ponte tra esperienze e generazioni c’è anche Fabio Stradelli di Malnate, che anni fa ha vissuto un percorso di formazione a Losanna, intercettando un premio di studio tramite una fondazione locale. La sua testimonianza insiste sull’impatto personale e sull’orizzonte internazionale: «Per me l’esperienza a Losanna è stata una delle esperienze migliori della vita». E aggiunge un elemento che torna come filo conduttore: “Sarebbe bello ridare alla comunità quello che ho ricevuto».
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